Due persone sono state
arrestate dalla squadra mobile di Reggio Calabria per
associazione a delinquere di stampo mafioso in esecuzione di
un'ordinanza del gip Francesco Campagna su richiesta del
procuratore Giovanni Bombardieri e dei sostituti della Dda
Stefano Musolino, Walter Ignazitto, Paola D'Ambrosio e Diego
Capece Minutolo. In carcere sono finiti Francesco Doldo, di 38
anni, e Domenico Russo (22). L'indagine costituisce la
prosecuzione delle operazioni "Pedigree" e "Pedigree 2" eseguite
rispettivamente il 9 luglio e 15 ottobre 2020 e che hanno
permesso alla Dda di Reggio di disarticolare la cosca Serraino
operante nei quartieri di San Sperato, nelle frazioni Arangea e
Gallina, nonché nel comune di Cardeto e nelle aree aspromontane
della provincia di reggina.
I due arrestati, secondo l'accusa, facevano parte del clan
guidato dal boss Maurizio Cortese, oggi collaboratore di
giustizia. Una scelta, quella di quest'ultimo, fatta anche da
altri affiliati. Le loro dichiarazioni sono state utilizzate
contro Doldo e Russo consentendo ai pm di acquisire un grave
quadro indiziario a carico dei due. In particolare, Doldo, pur
non essendo stato formalmente battezzato, è ritenuto di fatto un
accoscato e avrebbe fornito al sodalizio un contributo
rendendosi disponibile per custodire armi e mettendo a
disposizione gli uffici della propria agenzia di assicurazioni
per riunioni di 'ndrangheta in cui sarebbero state assunte
decisioni sulle estorsioni e paventati progetti omicidiari ai
danni di un esponente della cosca ritenuto avere rapporti
ambigui con esponenti delle forze dell'ordine. Sarebbe anche
emerso un rapporto di stretta sinergia solidaristica tra Doldo e
Francesco Russo detto "u scazzu", capo locale della cosca
Serraino sino al suo arresto nell'ottobre 2020, e padre
dell'altro indagato Domenico Russo, accusato di aver partecipato
a riti di affiliazione e di occuparsi di estorsioni e atti
intimidatori oltre che di intrattenere i rapporti con altri
esponenti di 'ndrangheta. Sarebbe stato Doldo, infine, ad
attivarsi per individuare un'auto per i familiari di Russo, nel
frattempo arrestato nell'operazione "Pedigree 2", e per cercare
somme di denaro per il pagamento delle spese legali.
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