La Procura della
Repubblica di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio
per i quattro medici della "Casa di cura Caminiti" di Villa San
Giovanni indagati per la morte dell'imprenditore ed ex
presidente del Catanzaro Calcio Giuseppe Cosentino. Si tratta
del chirurgo Antonio Diomede Trimarchi, del medico di guardia
Luca Messina, dell'anestesista Maurizio Tescione e del
cardiologo Domenico Antonio Foti. Per tutti l'udienza
preliminare è stata fissata per il 6 dicembre davanti al gup
Angela Mennella.
Nelle settimane scorse agli indagati era stato notificato
l'avviso di conclusione indagini, per omicidio colposo, firmato
dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Gerardo
Dominijanni e dal pm Nunzio De Salvo.
L'imprenditore aveva subito un intervento chirurgico nella
clinica "Villa Caminiti" di Villa San Giovanni. Quando le sue
condizioni si sono aggravate, Cosentino è stato trasferito prima
nell'ospedale di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, e
poi nel reparto di rianimazione dell'Azienda ospedaliera "Mater
Domini" di Catanzaro dove è morto il 13 luglio 2020.
L'ex presidente del Catanzaro Calcio, secondo l'accusa,
sarebbe stato operato di colecistectomia per via laparoscopica
nonostante le linee guida avrebbero imposto di rinviare
l'intervento di almeno 12 mesi da un precedente impianto di
stent coronarici effettuato nel settembre 2019. Stando
all'indagine, "in assenza di una condizione d'urgenza che
giustificava l'intervento chirurgico", Cosentino sarebbe stato
esposto "al rischio concreto di emorragia addominale, di fatto
verificatasi".
La decisione di operare, presa dal responsabile dell'equipe
medica, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata contrastata né
dall'anestesista né dal consulente cardiologo. Il medico di
guardia, infine, non avrebbe effettuato "un'adeguata fase di
monitoraggio post operatorio del paziente".
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