A dodici anni dalla sua morte la
città di Milano ricorda Lea Garofalo, la testimone di giustizia
sequestrata e uccisa dal suo ex compagno e dalla 'ndrangheta
dopo che aveva scelto di allontanarsi dalla famiglia e
collaborare con i magistrati. Il suo corpo fu sciolto nell'acido
in un terreno a San Fruttuoso, vicino a Monza.
Il coordinamento milanese di Libera, insieme al Comune di
Milano e al Presidio di Libera "Lea Garofalo" ha organizzato una
fiaccolata in sua memoria dall'Arco della Pace fino a viale
Montello, nel giardino antistante alla casa dove Lea Garofalo ha
vissuto, uno spazio un tempo degradato e oggi recuperato alla
vita sociale e intitolato alla sua memoria.
"Milano, la città che Lea scelse fuggendo dalla Calabria, ha
il dovere di ricordare chi è stata vittima due volte: della
mafia e della violenza contro le donne - ha sottolineato
l'assessore ai Servizi Civici e Generali de Comune di Milano,
Gaia Romani -. A distanza di dodici anni, la sua eredità
continua a essere un monito per le istituzioni e un esempio per
tante donne che trovano la forza di ribellarsi e liberarsi
dall'oppressione mafiosa. Dodici anni dopo il suo sorriso è più
vivo che mai, in quello di sua figlia Denise, a cui va il nostro
affetto, e soprattutto nel nostro impegno contro ogni forma di
crimine organizzato e a difesa della legalità".
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