Una storia d'amore d'altri tempi,
siamo a cavallo tra Otto e Novecento, ma ricca di suggestioni e
che delinea personaggi, scava nei sentimenti e intreccia
fenomeni epocali per la Calabria e il sud, l'emigrazione
oltreoceano, raccontando anche atmosfere, culture e tradizioni
dell'epoca di un paese dell'entroterra montano calabrese. E'
stato presentato a Pentone nel corso di una serata organizzata
dal Comune e dall'associazione Viva Vitalità Italiana Calabria,
il romanzo d'esordio di Giuseppe Meta "Il tempo dell'attesa"
edito da Albatros.
Dopo l'introduzione del sindaco di Pentone, Vincenzo Marino che
ha sottolineato alcuni degli aspetti peculiari del romanzo
mettendo in evidenza i legami tra i centri della comunità
presilana catanzarese, l'autore, ventitreenne, alla sua opera
prima, ha dialogato con Elena Dardano, operatrice culturale nel
settore dell'editoria e anima dell'Hyle Book Festival,
appuntamento estivo con libri, scrittori e lettori che ogni anno
si svolge nella Sila Catanzarese. Ha parlato dell'interesse
verso la lettura e la scrittura, dai suoi iniziali cimenti con
fiabe e piccoli racconti, dei suoi riferimenti letterari, Verga
e Garcia Marquez tra i principali, del suo attaccamento a
Taverna dove la vicenda di Giacinto e Filippina, i protagonisti
del libro, inizia e si conclude, e della volontà di mettere su
carta, complice il primo lockdown, i racconti della nonna.
Alla serata hanno partecipato dando un proprio contributo anche
il sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino, il vice sindaco
Vladimir Vavalà e Sabrina Santacroce dell'associazione Viva
Vitalità Italiana.
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