La Corte di cassazione
ha annullato senza rinvio, "perchè il fatto non sussiste", la
sentenza di condanna al pagamento di una pena pecuniaria emessa
nel 2017 dalla Corte d'appello di Catanzaro a carico
dell'attuale vescovo di San Marco Argentano, monsignor Leonardo
Bonanno, all'epoca dei fatti vicario dell'Arcidiocesi di
Cosenza, per rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento
penale.
I giudici d'appello avevano confermato la sentenza che era stata
emessa nel 2015 dal Tribunale di Cosenza, che aveva stabilito la
colpevolezza di mons. Bonanno condannandolo al pagamento di
un'ammenda di cinquemila euro. Il presule, tra l'altro, in
occasione del processo di secondo grado, aveva rinunciato alla
prescrizione del reato contestatogli.
La vicenda processuale riguardante mons. Bonanno risale al 2008
e trae origine dall'incarico che al presule fu conferito
dall'allora arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, di
reperire alcuni documenti richiesti dall'autorità giudiziaria
nell'ambito di un procedimento penale avviato dalla Procura
della Repubblica di Cosenza a carico di un sacerdote. Il reato
contestato al presule deriva dalla sua richiesta a due legali di
fiducia di collaborare alla ricerca della documentazione
richiestagli da mons. Nunnari.
"La vicenda - è detto in una nota della Diocesi di San Marco
Argentano-Scalea - ha turbato il Vescovo e i fedeli. Questi
ultimi, in particolare, hanno sempre mostrato grande stima e
fiducia nell'operato del loro pastore".
Nei vari gradi di giudizio mons. Bonanno è stato difeso dagli
avvocati Franco Sammarco e Giuseppe Falcone.
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