A Paola una strada è stata
intitolata al maresciallo maggiore dei carabinieri Antonio
Carbone, morto il 16 agosto scorso per un malore avvenuto in un
lido balneare a Paola, dopo un diverbio con alcuni bagnanti,
sorpresi a gettare rifiuti in mare. Alla cerimonia hanno
partecipato il comandante provinciale dei carabinieri di
Cosenza, col. Agatino Saverio Spoto, padre Francesco Trebisonda,
correttore provinciale dell'Ordine dei Minimi di San Francesco
di Paola, il sindaco Roberto Perrotta, che si sono stretti ai
due figli maggiori del maresciallo Carbone, Valentina ed Andrea,
giunti da Torino per potersi riunire agli altri familiari
presenti ed alla comunità nel pensiero per il proprio padre e
per il gesto compiuto, rispettoso della civile convivenza.
Il Comune ha voluto l'intitolazione per celebrare il rispetto
della legalità e del territorio alla memoria del militare
descritto come "un esempio di coraggio e passione nel
trasmettere, con gentilezza, il rispetto per l'ambiente dovuto
da ogni essere umano. Martire dell'odio di chi inquina il mare
della nostra bellissima terra di Calabria". Il sottufficiale,
originario di Paola ed in licenza nella sua terra d'origine, era
in servizio alla Tenenza di Cirié, in Piemonte, dove aveva
svolto buona parte del proprio servizio come sottordine e
comandante della Stazione dei carabinieri a Rivoli, Cantoria
Chialamberto, Lanzo Torinese e Venaria, benvoluto e stimato da
colleghi e comandanti.
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