L'avvocato ed ex senatore di
Forza Italia Giancarlo Pittelli torna agli arresti domiciliari.
Il beneficio gli é stato concesso dal Tribunale di Vibo Valentia
in accoglimento dell'istanza presentata dai difensori Salvatore
Staiano e Guido Contestabile. Pittelli é imputato nel processo
"Rinascita Scott", in corso nell'aula bunker di Lamezia Terme,
scaturito dall'inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro sulle
cosche di 'ndrangheta di Vibo Valentia ed é coinvolto anche
nell'inchiesta "Mala Pigna" su alcuni gruppi della criminalità
organizzata della Piana di Gioia Tauro. Da alcune settimane
Pittelli aveva iniziato lo sciopero della fame.
Pittelli, che é tra i penalisti calabresi più noti, per i due
procedimenti penali in cui é coinvolto aveva già ottenuto gli
arresti domiciliari. Il beneficio, però, gli era stato revocato
nello scorso mese di dicembre dopo che si era appreso di una
lettera che aveva scritto ad ottobre, inviandogliela per posta,
al Ministro per il Sud, Mara Carfagna, in cui le chiedeva aiuto
per risolvere la questione legata alle sue vicende giudiziarie.
La segreteria del Ministro trasmise la missiva di Pittelli
all'ispettorato di Palazzo Chigi che, a sua volta, la fece
pervenire alla Squadra mobile di Catanzaro, giungendo poi alla
Dda di Catanzaro. La stessa Dda chiese ed ottenne dal Tribunale
l'aggravamento della condizione detentiva di Pittelli per
violazione delle prescrizioni imposte dagli arresti domiciliari.
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