Su dieci aziende
sottoposte ad accertamento dall'Ispettorato Territoriale del
Lavoro di Reggio Calabria - nell'ambito del progetto
multi-agenzia SU.PR.EME, attraverso una task force composta da
personale proveniente dagli Ispettorati di Cagliari-Oristano e
Matera, da mediatori culturali dell'Oim e dai carabinieri del
Nil Reggio - otto sono quelle risultate irregolari. Cinquantuno
i lavoratori controllati, sei dei quali occupati "in nero" (in
tre diverse aziende): si tratta di una cittadina
italiana che percepiva irregolarmente il reddito di
cittadinanza, di tre cittadini bulgari, di un bracciante
proveniente dal Gambia e di un cittadino del Senegal.
Al termine dell'ispezione nei confronti delle tre ditte sono
state adottate altrettante sospensioni dell'attività
imprenditoriale ed è stato contestato, con riguardo a tre
lavoratori provenienti da Paesi extra-UE, l'omesso aggiornamento
del giudizio di idoneità al lavoro con un possibile fenomeno di
somministrazione illecita di manodopera.
Gli ispettori hanno inoltre elevato sanzioni per l'omessa
consegna del contratto di lavoro, con riguardo ad un lavoratore
proveniente da un Paese extra-UE, mentre, per un'ulteriore ditta
si procederà a sanzionare il pagamento in contanti e l'omessa
consegna dei dispositivi di protezione individuale in relazione
a cinque lavoratori.
All'attività di controllo si è rivelata determinante la
collaborazione con il Commissariato di Ps di Gioia Tauro. In
particolare all'operazione hanno partecipato sei funzionari di
polizia e due agenti di polizia metropolitana.
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