Una assoluzione confermata e
riforma della sentenza di primo grado con l'assoluzione anche
degli altri due imputati. Questa la sentenza emessa oggi dalla
Corte d'appello di Catanzaro nei confronti dell'ex capo della
Squadra mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, dell'ex vice
Emanuele Rodonò (difesi dagli avv. Veneto e Nucci) e
dell'avvocato Antonio Galati del Foro di Vibo Valentia
dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il
fatto non sussiste è la formula utilizzata dai giudici.
I due funzionari di Polizia erano stati assolti in primo
grado dall'accusa di concorso esterno e solo Rodonò era stato
condannato a un anno per rivelazione di segreti d'ufficio. I
giudici d'appello hanno confermato la sentenza di primo grado
per Lento ed hanno assolto Rodonò. Stessa decisione per l'avv.
Galati (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Sergio
Rotondo) che era stato condannato a 4 anni e 6 mesi per concorso
esterno in associazione mafiosa. Il pm della Dda di Catanzaro,
Annamaria Frustaci, aveva chiesto per Galati la condanna a 7
anni ed 8 mesi, e a 6 anni per i due funzionari di polizia.
Erano tutti accusati di aver favorito il clan Mancuso di Limbadi
ma tali contestazioni sono cadute, per Lento già in primo grado,
e per gli altri due in appello. Il processo era scaturito
dall'operazione condotta nel febbraio del 2014 dai carabinieri
del Ros e dalla Squadra mobile di Catanzaro con il coordinamento
della Dda di Catanzaro.
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