"Grande curiosità ed interesse
per lo stand della Rubbettino al Salone internazionale del libro
di Torino". Lo riferisce un comunicato della casa editrice
calabrese.
Lo stand allestito dalla Rubbettino, che partecipa al Salone sin
dal 1991, é dedicato al cinquantesimo anniversario dalla sua
fondazione, che la casa editrice festeggerà il prossimo autunno.
"Moltissime le novità editoriali presenti nello stand, i
best-seller e gli evergreen - prosegue la nota della Rubbettino
- in un catalogo che vanta quasi cinquemila titoli. Oltre che
nel proprio stand, i volumi legati al territorio saranno
presenti anche in quello istituzionale della Regione Calabria".
"Torino - ha detto Florindo Rubbettino, amministratore della
casa editrice - è la festa del libro e di tutti coloro che hanno
a cuore la cultura, sul presupposto che la lettura non è solo un
piacevole e istruttivo passatempo ma può e deve diventare un
driver di sviluppo per il nostro Paese. Non è un caso che vi
siano molti studi secondo i quali i Paesi con un indice di
sviluppo maggiore sono anche quelli in cui si leggono più
libri".
Tra le iniziative programmate dalla casa editrice figura un
dibattito sul tema 'Democrazie e regimi autoritari: guerra
ideologica o scontro di potenza?', previsto per oggi pomeriggio
e che prenderà avvio dalla pubblicazione degli "Scritti
politici" di Aristotele, raccolti per la prima volta in edizione
integrale, e che vedrà la partecipazione di Luciano Canfora e
Massimo Cacciari, insieme a Federico Leonardi, curatore
dell'opera. I tre rifletteranno, in particolare, sul conflitto
tra Ucraina e Russia.
Per domani é fissata la presentazione del libro "Il garbuglio di
Garlasco", di Gabriella Ambrosio, dedicato alla vicenda
dell'omicidio di Chiara Poggi culminata con la condanna del
fidanzato della giovane, Alberto Stasi.
Nel corso del Salone é in programma, inoltre, la presentazione
di "Macaone", il romanzo autobiografico di Nicola Longo, il
poliziotto calabrese che aveva suscitato l'attenzione di
Federico Fellini al punto da spingere il regista riminese a
girare un film sulla sua vita. La pellicola non venne poi girata
per difficoltà di natura tecnica.
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