"Sosterrò Nicola Fiorita e
rimango nel centrodestra anche se non più in Forza Italia. Di
sicuro non entrerò a far parte assolutamente della sua
coalizione con Pd, M5s". Lo ha detto Antonello Talerico,
candidato sindaco di Catanzaro che sostenuto da liste di
ispirazione di centrodestra e Noi con L'Italia ha ottenuto
domenica oltre il 13%, incontrando i giornalisti in vista del
ballottaggio tra Valerio Donato, civico sostengo da Lega e FI,
da formazioni di centrosinistra e di centrodestra (44%) e Nicola
Fiorita, candidato Pd-M5s (32%). "Non posso andare con Donato
per tanti motivi - ha aggiunto Talerico - ma in primo luogo
perché quell'area ha posto un veto sulla mia candidatura a
sindaco e non ha voluto dialogare con me anche se, adesso, cerca
i miei voti con un atto politico di una scorrettezza unica. E lo
fa non interloquendo con me ma tentando di contattare tutti i
miei candidati, i quali non sono dei mercenari".
"Sostengo Fiorita non perché abbiamo trovato un accordo sul dare
e avere - ha detto ancora Talerico - e con lui sindaco non ci
sarà nessuna ingovernabilità. La mia scelta non è ideologica
perché in quel caso non avrei dovuto appoggiare nessuno dei due;
la mia valutazione va alla persona. Qualcuno, poi, parla di
anatra zoppa: vedrete che quest'anatra zoppa diventerà un
cinghiale. Da queste parti nessuno si dimette".
"Invece, dei 18 che potrebbero entrare con Donato - ha detto
ancora - c'è qualcuno che è ballerino e ci sono molti mal di
pancia. Dirò di più: molti candidati di quell'area voteranno
Fiorita. Noi non sposteremo certo tutti i nostri oltre seimila
voti ma una buona parte parte sì; soprattutto quella che fa
riferimento alle due liste di mia diretta espressione.
Rispettiamo la scelta di Noi con l'Italia sulla libertà di voto"
ha detto ancora Talerico secondo cui "l'elettorato di Fiorita
favorirà il proprio candidato al ballottaggio in ragione
dell'abbassamento del numero dei votanti. Tutti sappiamo che il
prossimo sindaco sarà di sinistra e la prospettiva del
cambiamento mi vede più vicino a Fiorita che non a Donato.
L'invito è ad abbassare i toni e ad evitare l'incattivimento
crescente".
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