"Il locale ospedale Spoke è allo
stremo, rischia di chiudere per mancanza di medici e paramedici,
nessuno interviene e tutto viene lasciato nell'abbandono. Qui,
nella Piana, dove vivono quasi 180 mila persone il diritto alla
cura è messo a repentaglio". E' quanto hanno sostenuto i sindaci
del territorio in occasione del sit - in promosso
dall'Amministrazione Comunale di Polistena sulle condizioni
dell'ospedale cittadino.
Le denunce forti non sono mancate come quella che annuncia che
dal primo luglio, fra pochi giorni dunque, nel reparto di
terapia intensiva non saranno in grado di garantire la
turnistica per mancanza di medici. E senza terapia intensiva - è
stato detto - tutto diventerà più difficile. I reparti sono
sott'organico come quello di Radiologia, nonostante siano stati
rafforzati gli strumenti di diagnostica con l'aperta della
Risonanza Magnetica. I pochi sanitari sono costretti a turni
massacranti. Nel corso della manifestazione sono intervenuti
medici e dirigenti sanitari che hanno descritto un presidio allo
stremo. Inutili le richieste di aiuto. Numerose le associazioni
del territorio aderenti all'iniziativa insieme ai sindaci Gioia
Tauro, Galatro, Anoia, Giffone, Melicucco e Cittanova, dei
parroci di Polistena e tantissimi cittadini che quasi rassegnati
aspettano risposte che non tutti sono sicuri che arriveranno.
"C'è chi - ha sostenuto Michele Tripodi , sindaco di Polistena -
ancora non si rassegna e lotta per dare a questo territorio il
diritto alla salute. Noi abbiamo il dovere di difendere il
presidio ospedaliero costi quel che costi".
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