E' in fase di "stallo" nella
dinamica complessiva del tessuto imprenditoriale della provincia
di Crotone. A segnalarlo - fa sapere l'ufficio studi della
Camera di Commercio - sono i risultati della rilevazione
trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese nel primo
trimestre 2022 di Movimprese secondo cui la consistenza
dell'imprenditoria crotonese tra aperture e chiusure di imprese
fa registrare un saldo negativo di 9 unità. Da gennaio a marzo
2022, a fronte di 262 nuove iscrizioni, sono state denunciate
271 cessazioni (dato al netto delle cancellazioni d'ufficio) che
hanno portato lo stock complessivo di imprese a 18.279.
Dal confronto, inoltre, emerge un tasso di crescita nella
provincia pari a -0,05%, dato inferiore a quello registrato in
Calabria (0,05%) e a quello nazionale (-0,02%). L'analisi dei
dati in serie storica evidenzia una sostanziale paura
nell'intraprendere un'attività economica: il numero di
iscrizioni nel primo trimestre di quest'anno (262) è, in valore
assoluto, il più basso degli ultimi anni. Oltre alle imprese non
classificate (5,75%), sono le attività finanziarie e
assicurative (2,53%) e Noleggio, agenzie viaggio, servizi alle
imprese (1,88%) a segnare dati positivi. Viceversa, in valori
assoluti, spiccano i saldi negativi di Agricoltura, silvicoltura
e pesca (-43 imprese), Commercio ingrosso e dettaglio (-31
imprese) e Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-13
imprese) insieme Attività manifatturiere (-11 imprese).
Prevalgono, poi, le ditte individuali, che però in questo
trimestre perdono 58 imprese iscritte, attestandosi a 12.241
registrazioni con un tasso di crescita pari a -0,48%. Tasso
negativo anche per le società di persone (-0,39%), mentre le
uniche a crescere sono le società di capitale, +1,48%. Le altre
forme (per lo più consorzi e cooperative) sono pari al -0,38%.
"La rilevazione trimestrale - afferma il commissario
straordinario dell'ente camerale crotonese, Alfio Pugliese -
conferma, anche per il nostro territorio, il forte
scoraggiamento nell'avviare nuove attività dovuto certamente al
clima di incertezza legato agli squilibri geo-politici innescati
dal conflitto Russo-Ucraino e alla pandemia".
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