È stata eseguita
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Renato Chirico
Mediati, di 55 anni, e per Mariano Domenico Corso, di 35,
accusati di avere sequestrato l'11 luglio scorso a Reggio
Calabria un anziano, sottoponendolo anche a sevizie fisiche con
l'amputazione della falange di un dito, allo scopo di fargli
confessare la presunta sottrazione ai loro danni di 180 mila
euro.
Il Gip di Reggio Calabria, Vincenzo Quaranta, non ha convalidato
il fermo di Chirico Mediati e Corso, che era stato eseguito ieri
dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, ma ha emesso a loro
carico un provvedimento restrittivo. Provvedimento che riguarda
anche una terza persona, un giovane di 26 anni, che al momento,
però, risulta irreperibile.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato emessa su
richiesta del Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri
e del sostituto procuratore Walter Ignazitto. Alle tre persone
coinvolte nella vicenda vengono contestati il sequestro di
persona a scopo di estorsione, le lesioni personali e la rapina,
reati tutti aggravati dalle modalità mafiose.
L'anziano, secondo quanto è emerso dalle indagini, è stato
rinchiuso in una stalla e minacciato con un'ascia. L'uomo,
inoltre, fu imbavagliato e legato mani e piedi con fascette di
plastica, nastro adesivo ed una catena metallica ed appeso, con
l'ausilio di un paranco, al tetto della stalla.
Nel corso dell'udienza di convalida, Chirico Mediati, difeso
dall'avvocato Maurizio Condipodero, ha risposto alle domande del
gip Quaranta e del pm Ignazitto, mentre Corso, assistito
dall'avvocato Stefano Priolo, si è avvalso della facoltà di non
rispondere.
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