Il Tribunale del riesame
di Reggio Calabria ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare
ai domiciliari emessa nel giugno scorso dal Gip, su richiesta
della Procura della Repubblica, a carico di Florentina
Lencautan, di 42 anni, di origine romene, dipendente della casa
di riposo "Casa del sole", nell'ambito dell'inchiesta, con
indagini delegate ai carabinieri del Nas, sulla gestione della
struttura assistenziale.
Dall'inchiesta è emerso che un gruppo di anziani ospitati nella
"Casa del sole", affetti da gravi patologie e non
autosufficienti, sarebbero stati maltrattati, ricevendo pure
scarse quantità di cibo, anche scaduto e mal conservato, tali da
cagionare loro deperimento e malnutrizione.
In un caso, sempre secondo la Procura, i maltrattamenti subiti
avrebbero portato al decesso di un ospite della struttura. Le
responsabili della casa di riposo, Giovanna Scarfò e Cecilia
Prestipino, erano state poste agli arresti domiciliari insieme
ad alcuni dipendenti, tra cui Florentina Lencautan, per la quale
i giudici del riesame hanno accolto il ricorso presentato dal
difensore, l'avvocato Giuseppe Domenico Morabito. Quest'ultimo,
nella sua istanza, aveva sostenuto che all'epoca in cui era
deceduto l'anziano, la sua assistita non era stata ancora
assunta dalla casa di riposo.
Sono state confermate, invece, le misure cautelari per Giovanna
Scarfò e Cecilia Prestipino e per un'altra dipendente della casa
di riposo, Margherita Battaglia.
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