"Voglio dire ai cittadini di
Crotone di denunciare. Di essere meno omertosi, di intervenire
immediatamente quando si verificano degli episodi così gravi. Di
non stare a guardare. Di agire, di non aspettare il peggio,
perché in questa città si aspetta il morto: è sempre stata una
città così, fin da quando ero bambina". A dirlo è stata Giusy
Orlando, la madre di Davide Ferrerio, il 20enne aggredito il 12
agosto in pieno centro a Crotone, partecipando, stasera, alla
fiaccolata promossa per dire "Crotone dice no alla violenza"
come era scritto su uno striscione.
"Io - ha aggiunto la donna - lo grido al mondo e a voi crotonesi
di cui un po' ho perso la fiducia. Ma adesso siete in tanti qua,
in tanti siete venuti per mio figlio e vi ringrazio, perché mi
state sostenendo. Però dovevate sostenere anche mio figlio
quella sera, quando erano le 20.45, in pieno centro. E nessuno
lo ha fatto. E' stato visto correre, con uno che gli correva
dietro. E nessuno ha detto: Hei, fermati!'. Mio figlio non
sarebbe in coma".
All'iniziativa di stasera hanno partecipato un migliaio di
persone e molti sindaci della provincia che hanno sfilato per le
vie cittadine per esprimere la solidarietà della città e del
territorio a Davide. Una iniziativa spontanea nata dalla
consapevolezza di dimostrare che Crotone ripudia la violenza e
per dire che la città non è omertosa - l'aggressore è stato
arrestato grazie anche ad alcune testimonianze - ed abbraccia la
famiglia del ragazzo bolognese la cui madre è di origini
crotonese.
"Ringrazio tutti per la vicinanza della città di Crotone che mi
riempie di speranza - ha detto Massimiliano Ferrerio, padre di
Davide -. Ora vivo un incubo. Non riesco a concepirlo. Chi
conosce Davide non può credere che sia accaduto questo a lui che
è la bontà in persona. Penso che sia stata una maledetta
circostanza. Grazie ai cittadini di Crotone questo abbraccio dà
forza a Davide".
Il ragazzo è in coma farmacologico all'ospedale Pugliese-Ciaccio
di Catanzaro.
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