Amalia Bruni, la neurologa
artefice di importanti studi sull'Alzheimer che é anche
consigliere regionale in Calabria (é vicepresidente della
Commissione Sanità) dopo essere stata candidata alla presidenza
della Regione, denuncia, in una nota, il caso di un medico di
Lamezia Terme, Raffaele Caparello, in pensione da alcuni anni,
morto, afferma, "a causa della carenza di ambulanze con il
medico. Una vergogna per una comunità civile nell'anno 2022".
"Una tragedia - afferma Amalia Bruni - che non dovrebbe mai
accadere. Una storia dolorosa che tocca tutti noi e della quale
siamo tutti responsabili. Una vicenda in cui, in modo e quantità
diverse, siamo tutti coinvolti. Ieri notte il dottore Caparello
ha cominciato ad avvertire forti dolori al petto ed al braccio e
ha chiesto ai familiari di chiamare il 118 i cui operatori,
però, hanno risposto che non c'erano ambulanze disponibili. Una
nuova chiamata viene fatta dopo circa un'ora, ma la risposta non
cambia. A questo punto viene avvertita la guardia medica e il
dottore decide per l'immediato trasporto al pronto soccorso
dell'ospedale di Lamezia, dove però Caparello muore poco dopo.
Una vita trascorsa a curare pazienti, migliaia di pazienti,
prima di andare in pensione e finire la propria esistenza per
mancanza di cure adeguate nella sua città".
"Nessuna voglia di fare polemica - dice ancora la neurologa -
ma l'amarezza, lo sconforto e la rabbia sono tante. Va fatta in
tempi brevi una riflessione seria sul servizio 118. Non è
possibile morire per strada o a casa perché non ci sono
ambulanze e quelle poche che circolano non hanno i medici. Solo
quest'anno abbiamo avuto numerose vittime per questo motivo".
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