/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Presunto boss accusato di minacce a ufficiale Cc, assolto

Presunto boss accusato di minacce a ufficiale Cc, assolto

Sentenza è stata emessa dal Tribunale di Vibo Valentia

VIBO VALENTIA, 11 ottobre 2022, 18:27

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presunto boss della 'ndrangheta Leone Soriano, 56 anni, di Filandari, è stato assolto dal Tribunale di Vibo Valentia dall'accusa di minaccia e calunnia, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un ufficiale dei carabinieri, il tenente colonnello Valerio Palmieri.
    Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Soriano a tre anni e due mesi di reclusione.
    I fatti risalgono al 2019, quando Palmieri era in servizio, col grado di maggiore, nel Comando provinciale di Vibo Valentia dell'Arma.
    Le minacce ai danni dell'ufficiale erano contenute in alcune lettere e cartoline inviate da Soriano al Comando provinciale dei carabinieri in cui il presunto boss accusava il tenente colonnello Palmieri di avere adottato metodi troppo repressivi nei confronti suoi e di alcuni suoi familiari in occasione di una perquisizione.
    L'accusa a carico di Soriano era stata contestata dal difensore del presunto boss, l'avvocato Diego Brancia, secondo il quale il comportamento dello stesso Soriano non implicava gli estremi della minaccia o della calunnia, ma soltanto quelli di una semplice contestazione contro le modalità con cui fu effettuata la perquisizione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza