Si è avvalso della facoltà di non
rispondere, davanti al Gip di Cosenza, Maurizio Abate, l'ex
poliziotto cinquantenne arrestato martedì scorso con l'accusa di
avere ucciso nel 2005 a Montalto Uffugo Lisa Gabriele, la
giovane di 22 anni con la quale aveva una relazione
extraconiugale.
"Si è trattato - ha detto l'avvocato Marco Facciolla, difensore
di Abate insieme al collega Francesco Muscatello - di una scelta
prudenziale, considerata la mole documentale da approfondire. Il
fascicolo dell'inchiesta si compone, infatti, di 18 faldoni ed
oltre 19mila pagine. Un incartamento investigativo che abbraccia
anche l'originario fascicolo di indagine aperto
nell'immediatezza dei fatti e poi archiviato"
"Sotto il profilo delle esigenze cautelari - ha aggiunto
Facciolla - va detto che, sebbene fosse notoria la
sottoposizione di Abate ad indagini, atteso anche l'ampio
risalto mediatico suscitato dall'esposto anonimo presentato nel
2018 che lo indicava quale responsabile del delitto, lo stesso
giammai ha inteso rendersi irreperibile, né tanto meno ha dato
corso ad interferenze con l'attività d'indagine, a riprova
dell'assoluta linearità e serenità di condotta rispetto ai fatti
che lo vedono ingiustamente coinvolto. In tale prospettiva e
nella piena convinzione dell'innocenza dell'indagato rispetto a
fatti ai quali egli è del tutto estraneo, verrà adito nei tempi
di legge il Tribunale della libertà, auspicando una
rivisitazione della posizione dell'indagato e che la ricerca
della verità non venga prevaricata dalla spasmodica tensione
all'individuazione di un capro espiatorio per appagare una pur
legittima pretesa di giustizia da parte dei familiari della
vittima, oltre che della collettività, rispetto ad una vicenda
che, allo stato, resta tutta da chiarire".
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