Un bimbo torna a casa con lividi sul corpo e racconta ai genitori di una maestra violenta e cattiva, di lezioni seguite con la paura di prendere schiaffi e rimproveri. Viene portato in ospedale e i medici riscontrano i lividi che giudicano guaribili in tre giorni. Padre e madre del piccolo decidono di andare a fondo nella vicenda e si confrontano con i genitori degli altri alunni dell'istituto comprensivo di Caselle in Pittari, un piccolo comune a sud di Salerno. E si scopre che il caso non è isolato, che ci sono altri bambini di tutte le cinque classi che ogni giorno subiscono vessazioni di ogni genere da parte di due maestre: scattano le indagini, una delle due finisce ai domiciliari e l'altra, denunciata, viene sospesa.
Quando anche altre due coppie di genitori decidono di rivolgersi ai carabinieri, di sospetti ce ne sono a sufficienza perché i militari della compagnia di Sapri (Salerno), guidati dal capitano Emanuele Tamorri, decidano di installare delle videocamere nascoste nelle aule dell'istituto. Nella dirigente scolastica trovano la massima collaborazione. Il 29 aprile scorso vengono piazzate cinque telecamere che riprendono le aggressioni fisiche e verbali. Tra i piccoli banchi le due maestre vengono riprese mentre prendono a schiaffi, tirano capelli, strattonano i bambini. Per alcuni non mancano insulti violenti. "Scemo, non capisci niente" è la frase più ricorrente, detta tra un ceffone e una testolina battuta sul banco.
Sono scene che lasciano di sasso i militari che inviano una relazione dettagliata alla procura della Repubblica di Lagonegro (Potenza). Il procuratore Vittorio Russo chiede una misura cautelare con arresti domiciliari per una delle due maestre. Il gip Vincenzo Del Sorbo l'accorda e la donna questa mattina è stata arrestata per maltrattamenti su minori. E' una 55enne di Caselle in Pittari, come la sua collega di 59 anni, denunciata.
Entrambe, conosciute e stimate nel paese, ora sono sospese dal servizio, in attesa che il procedimento giudiziario faccia il suo corso e accerti se quei metodi d'insegnamento possano essere ritenuti corretti. Che si siano verificati degli abusi ne sono convinti i carabinieri, che sperano in una maggiore collaborazione alle indagini da parte dei genitori di altri alunni. "Bisogna avere fiducia nelle istituzioni - ha detto il capitano Emanuele Tamorri, comandante dei carabinieri della compagnia di Sapri - che sono sempre vigili e presenti anche nei piccoli centri". L'insegnante finita agli arresti domiciliari ora attende l'interrogatorio di garanzia da parte del gip Del Sorbo, per fornire la sua versione dei fatti e difendersi dalle gravi accuse
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