Tra i sistemi escogitati dalla banda di falsari smantellata oggi dai carabinieri per spacciare le banconote e le monete contraffatte ce n'era uno davvero singolare: girare i piccoli Comuni del Centro Sud dove si svolgono fiere di prodotti tipici. Lì, nella confusione e in mezzo alla folla degli stand, i componenti dell'organizzazione riuscivano più facilmente a rifilare il denaro stampato dai complici. Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge per esempio che nel novembre del 2012 i falsari hanno partecipato quasi ad una sagra al giorno. Il 9, per esempio, sono alla Sagra della Castagna di Montella, in provincia di Avellino. Il giorno successivo partecipano alla Sagra della Castagna di Acerno, nel Salernitano. L'11 novembre la banda cambia genere di appuntamento gastronomico e si sposta a Marcianise, in provincia di Caserta, dove ha luogo la X edizione della sagra "Estate di San Martino. Ogni mosto diventa vino". Il 14 novembre è il basso Lazio la meta degli spacciatori di banconote e monete contraffatte: a Lariano (Fr), si evince dalle intercettazioni telefoniche, i malviventi lavorano con piacere perché la sagra è al coperto e se piove non ci si bagna. Proprio grazie alle intercettazioni, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire tutti gli spostamenti, i piani e l'organigramma della banda, e in molti casi ad ascoltare in tempo reale come si preparassero a entrare in stand e negozi per spendere il denaro contraffatto.
In alcuni casi i falsari si arrabbiano quando riescono piazzare meno soldi di quanti avessero calcolato: "Il menù completo è 10 euro, però la carne è finita: si è preso solo 6 euro da me, hai capito". In altri casi il malumore è dovuto alla presenza dei carabinieri o ai sospetti dei negozianti o degli ambulanti sul denaro ricevuto: anche nei piccoli centri, infatti, le persone dedite al commercio sono molto attente alle banconote e alle monete che ricevono:"Se ne è accorta quella delle noccioline.
La vecchia ha chiamato il figlio e mi ha bloccato. Non fare andare a tuo padre, hai capito?".
In un altro caso è la titolare di una pasticceria a scoprire l'inganno: "Da questa dei dolci sono passato adesso e ho visto che quella se la sta guardando (la banconota, ndr)". In quel caso non rimane che darsela a gambe: "E allora andiamocene, allora!".
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