Un sequestro conservativo di beni per circa 5 milioni e 770 mila euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli nei confronti dell' ex Commissario straordinario per gli Scavi di Pompei Marcello Fiori.
L'inchiesta della Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania coinvolge, oltre a Marcello Fiori, 9 dirigenti del Mibact e della Regione Campania. Al centro delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata, guidata dal tenente colonnello Carmine Virno, i lavori complementari realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per lo spettacolo e l' allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei.
L'affidamento dei lavori - secondo l'accusa - effettuato senza gara sarebbe avvenuto violando le disposizioni emergenziali che imponevano al Commissario straordinario per gli Scavi di Pompei l' attuazione di misure per la messa in sicurezza e la salvaguardia dell' area archeologica, senza però riferimento ad interventi relativi all' allestimento di strutture o di acquisto di attrezzature mobili per spettacoli teatrali.
I nove funzionari: il Direttore generale per lo spettacolo dal vivo Salvatore Nastasi, l'ex Soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta Stefano De Caro, la funzionaria della Direzione Antichità Jeannette Papadopoulos, il prof. Raffaele Tamiozzo, il dirigente della Regione Campania Maria Grazia Falciatore, l'architetto Roberto Cecchi, il ricercatore universitario Bruno De Maria, l' architetto Maria Pezzullo, funzionario della Regione Campania.
"C'è la giustizia che deve fare il proprio mestiere. E' molto semplice", commenta il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Fiori, non è sequestro ma provvedimento abnorme - Non è un "sequestro, è un provvedimento della procura generale della Corte dei conti della Campania che rappresenta l'accusa. Non sono stato condannato da nessun giudice" e "trovo abnorme che si proceda a tale provvedimento. Mi batterò in tutti i processi in cui sarò coinvolto". Così l'ex commissario degli scavi di Pompei Marcello Fiori.
Corte conti, emerso sistema di potere clientelare - ''Sono emersi una gestione fraudolenta e un sistema di potere clientelare consolidati e diffusi''. E' quanto si sottolinea nel decreto di sequestro emesso dalla procura regionale della Corte dei Conti sulla gestione del sito archeologico di Pompei.
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