L'Agenzia Ansa nei suoi 70 anni di vita "è stata la casa delle notizie, dell'indipendenza, dell'imparzialità e della libertà" vedendo passare nella sua redazione "tantissimi giornalisti che, generazione dopo generazione, sono stati uniti dal filo ideale della passione per un lavoro spesso oscuro e anonimo ma che li ha fatti sentire sempre al centro della storia del nostro Paese". Lo ha detto Carlo Gambalonga, già vicedirettore vicario dell'Ansa, presentando a Sorrento (Napoli) il libro "Casa Ansa.
Da settant'anni il diario del Paese". La storia dell'agenzia è stata raccontata da Gambalonga in una affollata Sala degli Specchi del museo Correale di Terravona.
"Il 15 gennaio del 1945 veniva trasmessa la prima notizia della neocostituita agenzia di stampa Ansa nata a Roma. Erano le 8.55 l'ultimo anno di guerra". Poi qualche ricordo personale: "A 23 anni, nel 1976, varcai l'austero cancello di via Dataria con il mio sogno di diventare giornalista a ogni costo". Alla presentazione, organizzata dal periodico Surrentum, hanno partecipato Cecilia Coppola, dell'associazione Cyprea, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, e i giornalisti Antonino Pane e Antonino Siniscalchi, de Il Mattino.
Un racconto affascinante intervallato dalla proiezione di alcune immagini, scelte dal giornalista Ciriaco Viggiano, di eventi simbolo che negli anni hanno contraddistinto la storia dell'Ansa e del Paese.
Carlo Gambalonga, oltre a essere stato vicedirettore vicario dell'Ansa, è stato per dieci anni coordinatore delle sedi regionali dall'Agenzia e, nella fase iniziale, del notiziario AnsaMed. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il premio Ischia nel 2007 come migliore giornalista dell'anno, il premio "Axel Munthe" per la divulgazione scientifica, il premio Sele per il Mezzogiorno d'Italia e il Miami Award. È autore dei libri "Cinema fermo posta", "Il Signore delle nascite", "Aids come combatterla" e del racconto "Il ragazzo di Tirana".
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