Lo screening delle malformazioni
fetali non avverrà più con pratiche invasive: basterà un
prelievo ematico. Tutto grazie al Mama test, un metodo
diagnostico basato sull'analisi metabolomica di una sola goccia
di sangue materno, ideato da due ricercatori che portano la
Campania all'avanguardia in campo medico scientifico. I "primi
ad inventarlo e brevettarlo in Italia", infatti, secondo quanto
riferiscono i diretti interessati, sono stati Giovanni Scala,
chimico e amministratore delegato della società Hosmotic, vive e
lavora a Vico Equense (Napoli); l'altro ideatore è Jacopo
Troisi, biologo e ginecologo salernitano.
Si tratta di una storia d'innovazione e ricerca tutta campana
molto probabilmente destinata a trasformare le metodologie
diagnostiche fetali. Finora i test di diagnosi precoci
individuano solo cromosomopatie, come la sindrome di down. Con
il Mama sarebbe possibile conoscere tutte le possibili
malformazioni fetali, stabilire una prognosi e avviare in tempi
rapidi una terapia prenatale.
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