"A distanza di più venti anni si
continua a parlare di tangenti sui farmaci". Il procuratore
aggiunto Alfonso D'Avino, che ha coordinato l'inchiesta condotta
dai pm Carrano e Woodcock, ha espresso così l'amarezza per
quanto emerso dall'indagine che ha portato oggi alla esecuzione
di sei misure cautelari. D'Avino ha sottolineato che il
leitmotiv dell'inchiesta è costituita dall'accordo tra il
primario Francesco Izzo con alcune società per la fornitura di
beni sanitari. Il magistrato, negli anni '90, insieme con
l'attuale reggente della Procura Nunzio Fragliasso, condusse
l'inchiesta sulle tangenti sui farmaci che portò, tra l'altro,
al coinvolgimento dell'allora ministro De Lorenzo. "Lo spregio
delle regole non solo della buona amministrazione della cosa
pubblica, ma anche del basilare vivere civile, e l'assoluto
disprezzo per i malati sottoposti a terapia" è stato evidenziato
da d'Avino che ha fatto riferimento alle valutazioni del gip.
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