Nel centenario del primo
bombardamento di Napoli gli speleologi hanno trovato, nella
Galleria Borbonica, un ordigno - fortunatamente inoffensivo -
della prima Guerra Mondiale: si tratta di una "Bombarda" da 240
mm, utilizzata dal Regio Esercito sul fronte italiano, svuotata
del suo contenuto esplosivo.
La presenta della bomba - emersa durante i lavori di scavo e
di recupero degli anfratti e dei cunicoli sotterranei - ha
destato degli interrogativi su come possa essere arrivato in un
posto così difficile da raggiungere, suggerendo un'interessante
ipotesi, ovvero che la Galleria Borbonica di via Morelli possa
essere stata un deposito di armi durante la prima guerra
mondiale.
Anche se Napoli non fu direttamente coinvolta nella guerra,
infatti, ebbe un importante ruolo nella fabbricazione di armi ed
elementi chimici ad uso bellico. A partire dal 1916,
all'Università di Napoli, si produceva la cloropicrina
utilizzata nell'industria bellica.
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