Sono 30 i nuovi casi di grave danno
ambientale accertati in Italia nel biennio 2017-2018 dall'Ispra,
il centro studi del Ministero dell'Ambiente. Tra questi, le
discariche di Chiaiano e Casal di Principe in Campania, quelle
di Malagrotta e Anagni nel Lazio, quella di Bellolampo in
Sicilia, le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e
Quiliano, l'interramento di liquami, fanghi e scarti di
lavorazione a Rende in provincia di Cosenza. I 30 casi hanno
interessato soprattutto le acque sotterranee (32%), laghi e
fiumi (23%), i terreni (19%). Sono i dati del primo "Rapporto
sul danno ambientale" dell'Ispra, presentato stamani alla
Camera.
La Sicilia è la regione dove sono state aperte più
istruttorie (29), seguita da Campania (20), Lombardia (14) e
Puglia (13). Le attività che possono portare a danno ambientale
sono risultate soprattutto quelle svolte dagli impianti di
depurazione e di gestione dei rifiuti, dai cantieri edili e di
realizzazione delle infrastrutture, dagli impianti industriali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA