"AZZ… 25 anni dopo!", un album ma anche una miniserie pubblicata sul suo canale ufficiale YouTube.
Con questo progetto, Federico Salvatore celebra i cinque lustri
di "AZZ…", disco che, nel 1995, con 700.000 copie vendute,
colleziona due platini.
E' in rete il primo cortometraggio "La
fè revolution", con la regia di Gennaro Scarpato, autore del
video insieme con Federico Salvatore. Direttore della fotografia
è Tommaso Del Croce, coreografie di Vincenzo Durevole.
"Per la prima volta nella mia carriera, il progetto
discografico va oltre le canzoni e si accompagna a una
produzione di video seriali. Ho sempre cercato di stare al passo
con i tempi, a volte anche anticipandoli" dice l'artista. "Nel
'95 ho sdoganato il dialetto napoletano e la parolaccia in
televisione, nel '96 sono stato il primo a parlare di
omosessualità al Festival di Sanremo. Oggi voglio osare ancora
con una miniserie musicale che, in commedia, strizza l'occhio
alle serie di Netflix e ai musical americani. Nel primo video
"La fè revolution" scomodo il Vaticano per chiedere una mano
promozionale per l'uscita del disco a un cardinale, interpretato
da Peppe Lanzetta. Faccio ballare il papa e il clero a ritmo di
salsa".
Il disco "AZZ… 25 anni dopo", con la partecipazione di
Clementino, Roberto Colella (La Maschera), Tommaso Primo, Andrea
Sannino e Chiara Di Girolamo e con gli arrangiamenti di Ciro
Barbato, Lino Pariota e Luigi Zaccheo, sarà disponibile dal 17
settembre sulle piattaforme digitali e in versione CD
autografato in tiratura limitata su Amazon. Il disco è una
raccolta di brani tra inediti, cult aggiornati e canzoni della
carriera di cantautore di Federico Salvatore. Quattordici le
canzoni: "AZZ… 25 anni dopo!" con Clementino; "La fè
revolution"; "Ninna nanna 4"; l'inedito "AZZ… Natale"; "AZZ…
Vacanze (Parte 2)"; "Nun fa' ncazzà a màmmeta", con il figlio
Fabtrizio; "Se io fossi AZZ… Navour"; "iPhone Blues"; "BLU7 a
Swishland"; "Primo spettatore", con Andrea Sannino; "Sì
t'annascunne" con Roberto Colella (La Maschera) e Tommaso Primo;
"Vennimm' ammore", con Chiara Di Girolamo. Il disco si chiude
con "O que serà", che non è una traduzione del brano di Chico
Buarque, ma un inedito testo in napoletano
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