Un convegno internazionale di studi su "La formazione musicale nel Meridione d'Italia tra viceregno e regno (sec.
XVII-XIX)" è in programma a Napoli da domani, giovedì 25 novembre, fino a sabato 27.
Organizzato dalla
Fondazione Pietà de' Turchini con il Conservatorio di Musica San
Pietro a Majella, il sostegno del MIC - Direzione generale
Educazione, Ricerca e Istituti Culturali e il patrocinio dalle
Università di Milano (Cattolica), Napoli (Federico II) e Teramo,
accoglierà gli studiosi del settore nella Chiesa di Santa
Caterina da Siena e nella Sala Scarlatti del Conservatorio San
Pietro a Majella.
Un'ampia programmazione, progettata da Paola Besutti, Rosa
Cafiero, Federica Castaldo, Francesco Cotticelli e Paologiovanni
Maione, dedicata all'approfondimento dei molteplici aspetti
collegati ad un fenomeno, storico, artistico ed antropologico e
ad una prassi che ha connotato per secoli la vita e lo sviluppo
culturale di gran parte dei territori del Meridione d'Italia e
non solo, come rilevano i promotori. Ventiquattro le relazioni
previste dal programma che accoglierà, tra i tanti, gli
interventi di Luca Aversano, Guido Olivieri, Anna Tedesco, Maria
Rosa De Luca. Ad essi si aggiungono quelli dedicati ai risultati
di una ricerca sulla realtà napoletana e al ruolo storico dei
suoi conservatori.
"Il convegno - sottolinea il musicologo Paologiovanni
Maione - approfondisce il tema della formazione degli artisti
dediti alla musica nel Meridione d'Italia tra il 600 e l'800
attraverso l'analisi dedicata ai principali protagonisti di
questo fenomeno culturale - cantanti, strumentisti, compositori
- e ancor più ai luoghi, tra istituti regolari, "botteghe" e
famiglie d'arte, in cui la loro arte si affinò raggiungendo, in
molteplici casi, vette ineguagliabili".
In questo contesto si inserisce, venerdì 26 (ore 20.30,
Chiesa di Santa Caterina da Siena), l'esecuzione della "Missa
Carolus Sextus Romanorum Imperator et Hispaniarum Rex" di Angelo
Ragazzi in prima esecuzione moderna, affidata all'ensemble
vocale Incanto di Partenope con la direzione di Davide Troìa e
Manuela Albano al violoncello, Pierfrancesco Borrelli
all'organo.
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