Un pubblico caldo ha accolto la prima di Persone Naturali e Strafottenti al Teatro Sannazaro di Napoli.
Dopo quasi mezzo secolo,uno dei testi più controversi, ma anche più applauditi, di Giuseppe Patroni Griffi torna nella sua città.
Al centro della storia, infatti, una Napoli nera,
cupa, sotterranea molto diversa da quella rappresentata dalle
cartoline. A viverla quattro solitudini,
interpretate da Marisa Laurito che non ha deluso le aspettative
di chi da tempo l'attendeva nella sua città, Giancarlo
Nicoletti, Giovanni Anzaldo e Livio Beshir. Originale
l'allestimento dello stesso Nicoletti che firma le regia, per il
quarto anno consecutivo, di questa tragicommedia cruda, poetica
ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia
tagliente e surrealismo.
Sulla scena, caratterizzata da un allestimento povero e in
sospeso, quattro solitudini naturali e strafottenti, ciniche,
spudorate, sfrontate e fragili.
Marisa Laurito accetta con successo la sfida di vestire i
panni che furono negli anni settanta di Pupella Maggio.
Interpreta una ex serva in un bordello, ora la proprietaria di
un appartamentino che vede piombare in casa la notte di
Capodanno gente in cerca di momenti di perdizione. Ad
accompagnarli Mariacallàs (Giancarlo Nicoletti), affittuaria
della stanza, un travestito, in bilico fra rassegnazione,
ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred (Giovanni
Anzaldo) e Byron (Livio Beshir) che sono alla ricerca
dell'ebbrezza di una notte: l'uno, uno studente omosessuale alla
ricerca di una vita libera dalle paure, l'altro, uno scrittore
nero che vorrebbe distruggere il mondo. Quattro solitudini,
quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del
destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri,
mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese
discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze
sessuali.
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