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Teatro: Persone Naturali e Strafottenti applaudito al Sannazaro

Teatro: Persone Naturali e Strafottenti applaudito al Sannazaro

Marisa Laurito veste i panni che furono di Pupella Maggio

NAPOLI, 13 novembre 2022, 11:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un pubblico caldo ha accolto la prima di Persone Naturali e Strafottenti al Teatro Sannazaro di Napoli.

Dopo quasi mezzo secolo,uno dei testi più controversi, ma anche più applauditi, di Giuseppe Patroni Griffi torna nella sua città.

Al centro della storia, infatti, una Napoli nera, cupa, sotterranea molto diversa da quella rappresentata dalle cartoline. A viverla quattro solitudini, interpretate da Marisa Laurito che non ha deluso le aspettative di chi da tempo l'attendeva nella sua città, Giancarlo Nicoletti, Giovanni Anzaldo e Livio Beshir. Originale l'allestimento dello stesso Nicoletti che firma le regia, per il quarto anno consecutivo, di questa tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo.
    Sulla scena, caratterizzata da un allestimento povero e in sospeso, quattro solitudini naturali e strafottenti, ciniche, spudorate, sfrontate e fragili.
    Marisa Laurito accetta con successo la sfida di vestire i panni che furono negli anni settanta di Pupella Maggio.
    Interpreta una ex serva in un bordello, ora la proprietaria di un appartamentino che vede piombare in casa la notte di Capodanno gente in cerca di momenti di perdizione. Ad accompagnarli Mariacallàs (Giancarlo Nicoletti), affittuaria della stanza, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred (Giovanni Anzaldo) e Byron (Livio Beshir) che sono alla ricerca dell'ebbrezza di una notte: l'uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l'altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo. Quattro solitudini, quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.
   

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