"E' un grande onore per Julian, per
me e per la sua famiglia essere qui a Napoli e ricevere la
cittadinanza onoraria per Julian. Napoli è una grande città
europea e quindi sono veramente colpita dalla mobilitazione che
c'è stata e che ritengo sia fondamentale per la libertà di
stampa e per l'ingiustizia che Julian sta subendo". Lo ha detto
Stella Moris, moglie di Julian Assange, arrivando al Maschio
Angioino di Napoli dove il sindaco, Gaetano Manfredi, le ha
consegnato la cittadinanza onoraria conferita al marito detenuto
in Inghilterra.
"Julian sta soffrendo moltissimo per l'ingiusta detenzione
che sta subendo - ha aggiunto - è da quattro anni e mezzo in una
delle peggiori prigioni d'Inghilterra e rischia di affrontare
una pena, una condanna a vita negli Stati Uniti per qualcosa che
non dovrebbe essere considerato un crimine: la libertà di stampa
e il diritto di dire la verità".
"La città di Napoli - ha detto ancora - si è schierata per i
valori e per le libertà fondamentali che sono alla base
dell'Europa. Nel momento in cui c'è una generale crisi dei
valori, delle libertà e dei diritti umani, voi avete fatto la
cosa giusta e state sostenendo la cosa giusta".
"Napoli - ha aggiunto - è una città esempio di virtù, un
esempio per tutte le altre città, un esempio di cittadinanza, di
mobilitazione ed esempio di coraggio". Moris ha raccontato che
fin dal suo arrivo a Napoli, ha ricevuto "solidarietà, sostegno
e calore umano da tutti quelli che ho incontrato" ed ha rivolto
un particolare ringraziamento al gruppo 'Free Assange Napoli'.
"Prerequisito per una vera democrazia - ha aggiunto - è avere un
vibrante dibattito pubblico e Julian è stato punito per avere
informato il pubblico, le persone e anche se è lui ad essere in
prigione, lo siete anche tutti voi perché è il vostro diritto a
sapere la verità che è stato messo in prigione. Julian - ha
proseguito la moglie - è stato usato come deterrente per
intimidire i giornalisti e per inibire un libero dibattito". Nel
concludere Moris si è rivolta alla sala: "Vi ringrazio tutti e
vi chiedo di continuare a lottare fino a quando Julian non sarà
libero e allora torneremo tutti insieme coma una famiglia qui a
Napoli".
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