Il turismo campano, e in
particolare quello napoletano, nel contesto europeo è ben
posizionato ma presenta ampi margini di miglioramento: è quanto
riporta la ricerca 'Numeri, impatti e tendenze del turismo in
Campania. Il ruolo della città di Napoli' a cura di Studi e
Ricerche per il Mezzogiorno, centro studi collegato al Gruppo
Intesa Sanpaolo, presentata alla V edizione di HospitalitySud.
Le imprese turistiche sono chiamate a puntare su formazione e
professionalità per essere sempre più competitive sui mercati. E
importante risulterà la capacità di gestione dei flussi sul
territorio.
La giornata ha visto un momento di confronto in un convegno
moderato dal direttore del Mattino, Francesco De Core, con
rappresentanti di istituzioni, turismo e imprese. "Le
prospettive sono buone, speriamo di fare gli stessi numeri del
2023 e ci sono tutte le condizioni perché questo succeda, a meno
che non ci si mettano i problemi a livello internazionale" ha
detto Costanzo Iaccarino, vice presidente con delega al Turismo
di Confcommercio Campania e presidente Federalberghi Campania.
Note positive, dunque, ma non mancano i rischi, sui quali la
Regione Campania è già al lavoro "I rischi sono anche di
carattere geopolitico non governabili da noi, poi ci sono quelli
legati al sovraffollamento e al sommerso", ha detto Felice
Casucci, assessore alla Semplificazione Amministrativa e al
Turismo della Regione Campania. "Ma sono due i rischi che, come
Regione Campania, abbiamo combattuto e combattiamo: il primo
attraverso itinerari turistici dedicati, soprattutto nel
rapporto tra aree costiere e aree interne. Il secondo attraverso
una identificazione delle strutture turistiche soprattutto di
quelle ricettive atipiche che sono quelle delle locazioni
brevi".
Ad introdurre i lavori Ugo Picarelli, fondatore e direttore
di HospitalitySud: "Il turismo italiano deve essere all'altezza
delle destinazioni competitor per non rincorrere l'onda della
contemporaneità, ma anzi cavalcarla. Deve adoperarsi sempre di
più anche per riqualificare le strutture e portarle agli
standard europei e mondiali".
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