"Con la nuova proroga dello 'scudo erariale' attraverso il decreto 'milleproroghe' 2024 cresce il rischio di incrementare il già pesantissimo deficit pubblico che grava sul nostro Paese": lo sottolinea, all'Ansa, Michele Oricchio, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Campania, in occasione dell'imminente inaugurazione dell'anno giudiziario che a Napoli è in programma mercoledì prossimo.
Per Oricchio questa sorta "di franchigia dalle responsabilità per i pubblici amministratori", introdotta dopo la pandemia con il chiaro intento di limitare la cosiddetta "paura della firma", ha prodotto e produrrà "gravi ripercussioni sul funzionamento della pubblica amministrazione che peseranno anche sulle future generazioni".
Lo scudo erariale, limitando
l'ipotesi della responsabilità per colpa grave dei dipendenti
pubblici, finisce per congelare l'azione della Corte dei conti
che può contestare solo per fatti dannosi commessi con dolo o
conseguenti a inerzia, anche gravemente colposa.
A partire dalla pandemia governi e parlamenti, ricorda Oricchio,
"hanno iniziato a enfatizzare la cosiddetta 'paura della firma'
e fortemente ridimensionato, per ora fino a fine 2024 , questo
genere di responsabilità, che è espressamente prevista dalla
Costituzione a tutela del buon andamento della pubblica
amministrazione".
Da quattro anni i controlli giudiziali sul buon uso del danaro
pubblico, in sostanza, sono stati fortemente compromessi essendo
normativamente esclusa la responsabilità per condotte attive
connotate da colpa grave. "La narrazione che si fa - spiega
ancora Oricchio - è che la limitazione serve per eliminare la
'paura della firma' ma non sembra che il nuovo edulcorato regime
delle responsabilità abbia provocato un evidente miglioramento
dell'efficienza dell'amministrazione".
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