(di Angelo Cerulo) Mente rock, cuore napoletano: sulla scia di questa definizione - uno 'stato dell'anima' prima ancora che una scelta artistica - il musicista Mario Fasciano gioca con il tema dell'Amore declinato nelle varie forme.
E si serve, a 71 anni, della sua ampia esperienza di collaborazioni con artisti celebri - da Rick Wakeman a Steve Morse - per puntare dritto sulle emozioni 'contaminando' la sua produzione fra 'lingua' napoletana, sonorità irlandesi, 'rock prog'.
I 9 brani in uscita
a maggio contenuti nella raccolta 'Ballata d'Oltremare', a cui
seguiranno concerti in Italia e all'estero, sono proprio una
miscellanea di generi con l'utilizzazione di strumenti diversi.
Il compositore e batterista napoletano anticipa i tratti
salienti del suo lavoro: "Sto lavorando da tempo a un progetto
ampio, un'idea 'visiva' con ballate, scenografie, sguardi verso
dimensioni internazionali ma partendo dalle mie radici.
Soprattutto è giunto il momento di essere conosciuto per quello
che faccio oltre che per quello che suono...".
E così fra Mediterraneo e brume nordiche, Fasciano propone
chitarra, basso, flauto, tastiere, batteria, tammorre,
sassofono, contrabbasso, moog, organo, flauto, sax soprano "per
costruire melodie, raccontare la vita partendo dall'elemento
essenziale, vitale per tutti: l'Amore". Magari, come in ''O
naina', pescando a piene mani nelle vibrazioni delle parole
napoletane: "Tieniti stritt st'ammore...", come dire, 'mantieni
vivo il sentimento e il legame'. Un amore sentito nelle sue
diverse espressioni. O come in 'Eterna Tarantella' con cambi di
genere, sulla traccia del rock progressive, "che ti portano per
mano e non ti accorgi della dimensione onirica nella quale ti
conducono" spiega. O, ancora, come nella canzone 'Il sogno di
Pa' (ispirata Pier Paolo Pasolini), con testo di patrizio
Trampetti, "le lucciole ci indicano la strada".
Mario Fasciano già nell'autunno scorso si misurò con un
concerto a Napoli che richiamava il titolo del prossimo disco
autoprodotto (le canzoni, fra cui 'Non voltarti mai' scritta da
Vincenzo Incenzo, sono state registrate al Forum Studio di Roma,
a Milano con l'Universal sarà realizzata la stampa) ma ora,
spiega, "come musicista napoletano atipico sento il bisogno di
condividere le mie esperienze con un pubblico eterogeneo che si
attende una sorta di sintesi di quello che ho messo insieme da
quando ho cominciato a muovere i primi passi in un mondo magico
e unico in una città unica anch'essa". Alle porte, in questo
contesto, anche la prossima realizzazione della colonna sonora
di un film ambientato a Napoli, "musiche per raccontare una
storia di integrazione" sottolinea l'artista.
L'artista si esibirà in una serie di concerti, dopo l'uscita
del disco, con regia e coreografie di Fabio Mazzeo prima a
Napoli, intorno a metà giugno, poi il 29 giugno a Lugano in
Svizzera, il 2 luglio a Pescara, e ancora successivamente a
Salerno mentre sono in programmazione altre date. "Il mio
orizzonte è stato costituito da artisti celebri e gruppi famosi,
dai Deep Purple ai Rogers, da Emerson, Lake & Palmer ai Jethro
Tull - conclude - ma non avrei mai potuto realizzare il mio
personalissimo percorso musicale se non fossi partito dalle mie
origini, dal sentimento musicale napoletano. Una proposta che
diventa possibile solo a Napoli, che poi vuol dire il mondo".
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