Per la prima volta salperà verso
le rotte di Amalfi "Marenostrum Dike", la motovela della
legalità confiscata alla criminalità. L'imbarcazione, una
Oceanis 473 clipper sequestrata agli scafisti, sarà
'protagonista' di due giorni di eventi per la pulizia dei
fondali marini, in programma venerdì 12 e sabato 13 aprile. Il
Comune di Amalfi, guidato dal sindaco Daniele Milano, si è
fatto promotore di una iniziativa per la salvaguardia del mare,
della biodiversità dell'ecosistema marino e del patrimonio
culturale, con due giornate di sensibilizzazione alla
sostenibilità.
Da luogo di dolore e di sofferenza, oggi Marenostrum Dike è
'sentinella' per il monitoraggio ambientale e per i progetti di
educazione sociale e di reinserimento lavorativo, come
sottolinea il presidente nazionale di Archeoclub d'Italia,
Rosario Santanastasio. La nave, che batteva bandiera turca
quando è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza, aveva a
bordo 115 migranti: donata all'Archeoclub d'Italia Nazionale -
attraverso il dipartimento MareNostrum (da cui prende il nome),
formato da sommozzatori e archeologi del mare - è divenuta
simbolo di speranza e cultura, usata per far conoscere ai
giovani, soprattutto a quelli a rischio criminalità,
l'archeologia marina.
Un viaggio straordinario che ad Amalfi vedrà protagonisti i
ragazzi del Centro di Giustizia Minorile dell'Area Penale di
Napoli, che hanno ottenuto il brevetto da sub attraverso il
progetto "Bust Busters", che si immergeranno con i Palombari
della Marina Militare per la pulizia dei fondali marini.
Coinvolti nelle operazioni di pulizia della spiaggia anche gli
studenti dell'Istituto Marini Gioia, destinatari anche di un
momento di orientamento a cura della Marina Militare.
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