Presidio di Potere al Popolo,
stamattina, davanti al Consiglio comunale, per presentare una
raccolta firme, con l'obiettivo di proporre al Comune di Napoli
di adottare alcune misure al fine di migliorare le condizioni
dei lavoratori delle ditte in appalto.
"Potere al Popolo, che ha già presentato una proposta di
legge di iniziativa popolare per un salario minimo legale di 10
euro lordi l'ora, ha deciso di impegnarsi in questa raccolta
firme in risposta all'emendamento al Dup, approvato durante
l'ultima consiglio comunale - si spiega in una nota -
L'emendamento in questione è stato presentato come 'un salario
minimo di 9 euro l'ora'. Tuttavia, il provvedimento non prevede
l'imposizione di questa cifra, ma si limita a chiedere che per
appalti e concessioni venga inclusa una clausola sociale con la
quale l'impresa si impegna ad applicare il contratto collettivo
più attinente all'attività svolta, stipulato con le
organizzazioni maggiormente rappresentative".
Con la sua petizione si vuole chiedere "al Comune di
re-internazionalizzare i servizi dati in appalto, perché le
esternazioni abbassano i salari e peggiorano le condizioni di
lavoro, che le imprese appaltatrici applichino i contatti più
vantaggiosi per i lavoratori, usando anche quelli previsti per
categorie simili. Se nessun Ccnl prevede un salario minimo di 10
euro l'ora, si avvia una contrattazione sindacale per adeguare
gli stipendi a questa cifra". Infine "che questa misura sia
estesa alle partecipate, alle concessionarie e a chi fa
richiesta di occupazione di suolo pubblico, coinvolgendo così
un'ampia platea di lavoratori".
Potere al Popolo proporrà la stessa petizione in altre 10 città.
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