"E' un protocollo che impegna le
organizzazioni imprenditoriali, sindacali e le istituzioni a
garantire al livello più alto possibile la sicurezza sul lavoro.
Prevediamo di inserire nei capitolati di gara delle premialità
che impegnano i datori di lavoro a garantire la stabilizzazione
del personale dipendente, a garantire occupazione femminile,
occupazione di disabili. E' dunque un documento molto
importante". Così il governatore della Regione Campania Vincenzo
De Luca che stamattina ha sottoscritto il protocollo "Promozione
della Sicurezza e della Salute sui luoghi di lavoro e
dell'occupazione di qualità", nell'ambito del Tavolo del
Partenariato regionale. Il protocollo punta sulla "sicurezza del
lavoro - ha detto De Luca - che ha senso se si crea occupazione,
e da questo punto di vista non vi è nulla di sbloccato da parte
del governo nazionale. Non vi sono fondi sviluppo e coesione,
sono bloccati gli interventi nella zona economica speciale, e
così via. Quindi bisogna sollecitare il governo perché siano
sbloccate le risorse e si aprano i cantieri".
Il protocollo è firmato dalla Regione, dai sindacati e da
tutte le associazioni di datori di lavoro, e parte dai numeri
della Campania in cui gli infortuni sul lavoro, con elevata
frequenza di casi mortali e di gravissima invalidità,
rappresentano un fenomeno socialmente ed umanamente grave. "Dal
Rapporto annuale INAIL Regione Campania 2022 - si legge nel
protocollo - è emerso che nell'anno 2022 in Campania sono state
rilevate ben 33.409 denunce di infortunio, corrispondenti al
4,75% del totale nazionale, in aumento in confronto sia al 2020
(+49,25%), sia al 2021 (+64,25%) e che le denunce di malattia
professionale protocollate nel 2022 (2.589) sono aumentate, del
5,80% in più rispetto al 2020 e diminuite del 1,30% in meno
rispetto al 2021. Si rileva anche che dall'attività ispettiva
condotta dall'INAIL nell'anno 2022 in tema incentivi per la
sicurezza, verifica, certificazione e omologazione di macchinari
e attrezzature, è emerso che in Regione Campania ben 739 aziende
di cui 733, ossia il 99,19%, sono risultate irregolari e che
tale dato è 5,60 punti percentuali al di sopra del valore
nazionale (93,59%). Tale fenomeno presenta forti
interconnessioni con forme di lavoro irregolare e sommerso, di
per sé stessi elementi distorsivi per l'economia del
Mezzogiorno, in conseguenza dell'elevato tasso di evasione
contributiva e fiscale, che si accompagnano alla mancata
adozione delle misure previste a tutela della sa-lute e
sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di
lavoro. L'obiettivo comune delle Parti è quello di far diminuire
sempre più il numero degli infortuni nei luoghi di lavoro".
L'accordo firmato oggi prevede quindi "di rafforzare - si
legge - il contrasto ai fenomeni di concorrenza sleale e dumping
contrattuale al fine di tutelare e offrire un vantaggio alle
imprese che non solo operano nel rispetto dei contratti
nazionali e della legge, ma che pongono in essere ulteriori
azioni rispetto al dettato legislativo, a salvaguardia della
salute e sicurezza dei propri lavoratori nei luoghi di lavoro".
Tra gli impegni presi le iniziative congiunte a sostegno della
formazione e dell'aggiornamento nel settore della sicurezza,
l'attivazione di tavoli tecnico-operativi, in sinergia anche con
Enti pubblici e privati con confronto e scambio di informazioni
e di esperienze, ma anche la nascita di un modello regionale
condiviso di potenziamento delle misure di sicurezza nei luoghi
di lavoro.
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