Nominati da Papa Francesco
"promotori di fraternità", i giovani artisti di Ali della Mente
& Fabbrica Wojtyla portano in scena l'opera originale di
Patrizio Ranieri Ciu "Lolek", il 18 e il 19 maggio (ore 20:30)
presso il Teatro Città di Pace di Caserta, nell'ambito della
Stagione Artistica solidale targata "Rosso Vanvitelliano -
Caserta Città di Tutti", il city brand culturale cittadino, in
collaborazione con la Caritas Diocesana e la Diocesi di Caserta.
Lo spettacolo si attiene all'unica specifica forma di teatro
amato da Wojtyla: il teatro rapsodico o teatro della parola che
egli stesso fondò nel 1944. Lolek è una rappresentazione che
parla di Karol Wojtyla, un uomo straordinario che ha cambiato la
storia e le regole della storia come uomo, come artista ed
infine come grande autorità spirituale. Testi teatrali inediti
si fondono con le sue parole mescolandosi con melodie originali
per dare vita ad un'esperienza di teatro come mai vissuta prima
attraverso la costruzione di un vero e proprio "oratorio", sacro
in cui la musica ed il teatro si amalgamano in un unico
percorso. "Grazie all'incontro con l'autore Patrizio Ranieri Ciu
- affermano i giovani artisti di Fabbrica Wojtyla - abbiamo
approfondito il suo teatro e conseguentemente il teatro
rapsodico tanto caro a Karol Wojtyla, forma di teatro essenziale
in cui la fondamentalità della parola e del contenuto espresso
sono l'elemento principale. Nei testi che portiamo in scena la
parola è vivente, è cuore pulsante, è voce vibrante, e diventa
strumento di rivoluzione intellettuale e culturale". "L'incontro
con Wojtyla - racconta l'autore Patrizio Ranieri Ciu - è stato
motivo di riflessione sull'esistenza; in un colloquio spiegò
dell'essenzialità della vita con la metafora di un foglio bianco
su cui ognuno traccia il proprio disegno, aggiungendo che sta
solo a noi se il risultato sarà uno scarabocchio o un
capolavoro". "Alcuni testi dell'opera Lolek - aggiunge - sono
scritti autentici di Wojtyla, altri sono testi nati dalla nostra
relazione intellettuale. Nel fondare la Fabbrica Wojtyla, quasi
trent'anni fa, lo stesso Wojtyla ci disse: andate, date e non
dite il nome. Questo è il motto che ci accompagna e che
spiritualmente portiamo da sempre dentro noi".
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