Dal principe Antonio De Curtis, in
arte Totò, a papa Francesco, da Carlo d'Inghilterra ad attori di
Hollywood, vip, cantanti internazionali, sportivi: dal 1860
l'Antica bottega Mario Talarico produce ed esporta da via
Toledo, a Napoli, ombrelli in tutto il mondo. Oggi è morto uno
uno degli eredi della storica famiglia, Mario. Ad annunciarlo,
sui social, il nipote omonimo: "Ciao Zio, ti prometto che non ti
deluderò e che sarai fiero di me come io lo sono di te. Mi hai
insegnato tanto e io te ne sarò sempre grato e riconoscente. Sei
stato un secondo padre per me", il messaggio di Mario, quinta
generazione della famosa famiglia di ombrellai.
"Con gli ombrelli di Mario Talarico la pioggia diventa
champagne!!!", il motto della ditta, sinonimo del fascino di un
lavoro artigianale unico e dall'impronta napoletana. Nata nel
1860 con Giovanni Buongiovanni, la ditta era denominata "Al
Giapponese" ed aveva due punti vendita e un laboratorio dove
venivano realizzati ombrelli, parasole, bastoni da passeggio e
ventagli. Quella che si racconta da allora è una storia fatta di
passione, che si tramanda di generazione in generazione. Mario
Talarico apparteneva alla quarta: è lui che ha continuato a
costruire ombrelli montati su legni interi, sete di San Leucio,
manici pregiati come il vero corno, il bambù, il limone di
Sorrento, il ciliegio. Nel 2006 viene affiancato da Mario
Talarico junior, il nipote, che porta l'innovazione in bottega,
con sito internet e social, continuando però il mestiere di
famiglia sempre all'insegna della tradizione.
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