Permettere ai genitori di
riconoscere i "segnali precoci" relativi alla salute mentale dei
loro figli. È il proposito del corso dal titolo "Ciò che si è
perso" che partirà il prossimo primo luglio, per concludersi nel
mese di aprile 2025, nella città di Quarto. Il laboratorio-corso
di formazione è stato ideato e vedrà la partecipazione di
Giuseppe Errico e Carmela Bravaccio. L'iniziativa rientra nelle
attività istituzionali del Pnrr "Ali per il futuro contro la
povertà educativa".
Gli incontri si svolgeranno nelle due scuole che rientrano nel
partenariato che ha promosso l'iniziativa, l'istituto
comprensivo statale terzo Gadda e la direzione didattica statale
2-circolo di Quarto-plesso Borsellino, oltre al Comune di
Quarto. "In base all'età del bambino - afferma lo psicologo
Giuseppe Errico, responsabile del progetto 'Ali per il futuro
contro la povertà educativa' - la comunicazione del disagio
potrebbe avvenire prevalentemente attraverso il corpo o
attraverso il comportamento. Tuttavia le modalità di espressione
del disagio non si differenziano sempre così nettamente tra le
diverse fasce di età: pertanto ogni situazione andrà valutata in
modo specifico, per poter poi offrire una risposta e una
soluzione al disagio mirata ed efficace, fatta 'su misura' per
ogni singolo minore".
"Il nostro obiettivo - aggiunge la professoressa Carmela
Bravaccio, docente di neurospichiatria infantile alla scuola di
medicina e chirurgia della Federico II, che cura anche la
supervisione dei docenti (Emilia Sarnataro, Gianfranca Auriccio,
Chiara Mennitto, Agostino Saselle e Antonio Marra) - è creare un
ponte tra gli stessi gruppi, genitori, operatori e clinici, al
fine di formare una 'comunità di salute' che parta dalle reali
esigenze delle famiglie e del territorio, dalla possibilità di
fare squadra".
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