"Design come strumento di
sviluppo. Incorporare l'identità e la sostenibilità dei
territori": è il tema sul quale si sono confrontati i futuri
Capacity Maker, gli esperti legati al progetto promosso
dall'incubatore di imprese Stecca e dal gestore del centro di
artigianato digitale Medaarch, in partenariato con Cna Salerno e
Confcommercio Campania che mira a individuare "i facilitatori
per l'innovazione territoriale". Al centro dell'iniziativa,
voluto da Giuliana Esposito e Amleto Picerno Ceraso,
rispettivamente Ceo di Stecca e Medaarch, il dibattito curato da
Massimo Perricioli, docente alla facoltà di Architettura alla
Federico II.
Prima del suo intervento, ha preso la parola Giuliana Esposito,
in qualità di padrona di casa (l'iniziativa si è svolta nei
locali di Stecca, negli ex molini meridionali Marzoli di Torre
del Greco), che ha spiegato i propositi del progetto Capacity
Maker, che abbraccia un vasto territorio, che comprende le città
della fascia costiera-vesuviana, quelle della penisola
sorrentina fino a tutta la costiera amalfitana e mira a formare
figure nuove nel campo della moda, dell'architettura, del design
e dell'artigianato "in grado di costruire reti funzionali,
potenziare valori culturali ed endogeni, intercettare risorse,
con un approccio proiettato alla sostenibilità e
all'innovazione, che possa operare all'interno delle
amministrazioni, tra gli operatori culturali o nelle imprese
creative del territorio".
A seguire, i saluti istituzionali del vicesindaco Michele
Polese, che a nome dell'amministrazione comunale torrese ha
posto l'accento in particolare "sul lavoro svolto sul territorio
dall'incubatore Stecca, che da un lato ha valorizzato un'ala
degli ex molini Marzoli interessata da importanti lavori di
riqualificazione e dall'altro ha messo in rete una serie di
start-up e giovani aziende, premiandone l'impegno e i comuni
propositi di crescita".
A catalizzare l'attenzione dei presenti, a cominciare dagli
aspiranti Capacity Maker, il professor Massimo Perricioli, che
ha prima illustrato il proprio percorso professionale, iniziato
e consolidatosi nella Marche e poi arrivato all'attuale
collocazione presso la Federico II. Quindi è entrato nel merito
della discussione, proponendo una serie di slide. Quattro i
principali punti toccati, come ha spiegato lo stesso docente:
"Incorporare, identità sostenibilità e territorio. In
particolare design del territorio. Oggi si rischia di abusare
del termine 'design', ma l'Italia è all'avanguardia col suo
'design del territorio', concetto che è diventato in sé
identificativo del made in Italy. Il design italiano è tra i più
importanti al mondo - ha proseguito Perriccioli - tanto che il
nostro Paese è unico per ciò che concerne in design espando. In
un contesto dove tutto è design, questo è un grande merito e un
importante motivo di orgoglio".
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