La bellezza intesa come perfetto e
costante equilibrio tra le imperfezioni, un manifesto di
corpi-non-conformi volto a integrare nuovi valori estetici nella
società contemporanea: da domani, 18 settembre, all'11 ottobre
l'archivio storico della Fondazione Banco Napoli, ospita la
mostra inclusiva The Ballad of Human Mutations di Alice Babolin
in arte Aliteia, a cura di Alisia Viola. Testimonial del
progetto itinerante Annarita Mariniello, campionessa di danza
paralimpica e Maura Ronza comica e doppiatrice.
All'inaugurazione in programma alle 18 partecipano Orazio
Abbamonte, presidente Fondazione Banco Napoli, Marcello
D'Aponte, presidente Fondazione Museo Archivio Storico Banco
Napoli, Ciro Castaldo, direttore Fondazione Banco Napoli, Fiore
Manganelli, professore di Neurologia nell'Università Federico
II, esperto di CMT e Federico Tiberio, presidente di ACMT-Rete
per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth. In primo piano, si
sottolinea, "una patologia rara e poco conosciuta, che per
l'artista è una caratteristica comune della sua famiglia, e che
per la prima volta viene espressa nell'arte". La rassegna indaga
"la bellezza, l'unicità e la forza di individui con corpi
lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a
nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti
nelle deformità di mani e piedi, tipiche della
Charcot-Marie-Tooth".
"L'obiettivo del progetto - spiega la curatrice Viola - è
quello di creare un mito rivoluzionario del diverso e del
fragile a partire dal corpo: avere uno sguardo inedito per
inglobare tutto ciò che risulta fuori standard in noi e viverlo
come risorsa, cogliendone l'autentica bellezza dell'essere
umano, portare i codici della non-perfezione come nuovi valori
di giudizio e sociali". "L'Associazione ACMT-Rete per la
Charcot-Marie-Tooth Odv ha fra i propri obiettivi quello di
diffondere la conoscenza sulla patologia, attraverso i rapporti
con le istituzioni e i medici specialisti. Dopo aver conosciuto
Aliteia - spiega il presidente Federico Tiberio - abbiamo
aggiunto un approccio diverso per sensibilizzare l'opinione
pubblica, quella dell'arte; grazie a lei, abbiamo scoperto che
la diversità è in grado di diventare bellezza, ciò che veniva
nascosto viene mostrato senza preoccupazione". L'esposizione
vede la 'contaminazione' di svariate discipline che comunicano
fra loro quali: performance, fotografia, video e scultura.
"Questa tappa non sarebbe stata possibile senza il contributo
della Fondazione Banco di Napoli - commenta Aliteia - che ha
sposato la causa e fatto suo il desiderio di fare informazione
su questa malattia rara, e cogliere l'occasione per un dialogo
con la comunità e il tessuto sociale di Napoli su diversità e
arte. Superare le vergogne ed essere liberi di esprimersi".
Le opere, si mette ancora in evidenza, "diventano la
testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare
la propria vergogna e vivere per quello che davvero è, senza
nascondersi. Allo stesso tempo, l'artista crea un clima
straordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il
proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura
del pregiudizio". La campionessa Annarita Mariniello, con
Charcot-Marie-Tooth, sostiene l'iniziativa. "Vogliamo abbattere
le barriere e rivelare ciò che spesso celiamo, le nostre
debolezze - dice Mariniello - per far comprendere che la
bellezza esiste anche nei nostri difetti. Un invito rivolto a
tutti, spettatori e artisti, a riconoscere e accettare le
proprie vulnerabilità. Napoli, con la sua storia ricca di
contrasti e bellezze nascoste, si dimostra il luogo ideale per
ospitare un evento che mette in risalto la bellezza delle
fragilità umane. 'The Ballad of Human Mutations' non è solo una
mostra, ma una chiamata all'azione, un invito a guardare oltre
le apparenze e riscoprire il valore della fragilità come parte
essenziale dell'umanità".
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