Si intitola "Il pianoforte a Napoli
nel Novecento" il convegno promosso dal
Conservatorio San Pietro a Majella, con la partecipazione
dell'Associazione
Alessandro Scarlatti, che da lunedì 21 a mercoledì 23 ottobre si
svolgerà
nella Sala Martucci e nella Sala Scarlatti dell'Istituto
partenopeo.
Elaborato dal comitato scientifico composto da Carla Di Lena
(Conservatorio
di Santa Cecilia, Roma) Tiziana Grande (Biblioteca del
Conservatorio San
Pietro a Majella, Napoli) ed Emanuela Grimaccia (Conservatorio
San Pietro a
Majella, Napoli), il programma della manifestazione proporrà
contributi
dedicati alle scuole pianistiche e alla didattica del pianoforte
a Napoli in
tutte le sue manifestazioni: dagli scritti teorici alle
performance, dalla
programmazione musicale all'interpretazione e alla
sperimentazione fino
all'analisi del repertorio pianistico degli autori partenopei o
afferenti
alla scuola napoletana nel Novecento.
"Studiosi, pianisti e musicisti provenienti da tutt'Italia
daranno vita ad
una corposa serie di iniziative, con cinque sessioni di
interventi e tre
concerti. Sarà un'occasione unica per approfondire la vita
musicale del
secolo scorso partendo da Napoli e dal pianoforte" ha dichiarato
Gaetano
Panariello, direttore del San Pietro a Majella.
La tre giorni di studi offrirà inediti approfondimenti dedicati
a pianisti
di grande carriera formatisi a Napoli e poi vissuti altrove,
come Aldo
Ciccolini e Maria Tipo, e a pianisti che hanno avuto grandi
affermazioni
internazionali continuando a vivere ed a insegnare nella loro
città, come
Sergio Fiorentino, Annamaria Pennella e Paolo Spagnolo.
Si discuterà poi di didatti, come Vincenzo Vitale, la cui scuola
pianistica
ha fatto 'storia' per portata innovativa e numero di allievi. In
occasione
del quarantennale della sua scomparsa, di Vitale sarà poi
indagata
l'amicizia con Nino Rota e si analizzeranno gli sviluppi dei
suoi
insegnamenti in Puglia.
Il convegno darà spazio anche a capiscuola prestigiosi, come
Vincenzo
Scaramuzza, Paolo Denza, Luigi Finizio, e a compositori che
hanno lasciato
importanti pagine pianistiche, tra questi Franco Alfano, Emilia
Gubitosi,
Aladino De Martino e Mario Pilati.
In calendario, inoltre, focus sulle nuove tendenze del fare
musica a Napoli
nella seconda metà del Novecento, sulla programmazione musicale
dal
dopoguerra ad oggi e sul repertorio e gli stili degli autori che
hanno
svolto la loro attività a Napoli nel primo e nel secondo
Novecento, con uno
spazio dedicato alla memoria dei fondi privati e all'immensa
risorsa fornita
dalla Biblioteca del San Pietro a Majella.
A scandire le tre giornate di studio ci saranno esibizioni
tematiche di
grande interesse. Lunedì 21 ottobre alle ore 18 il pianista
Orazio Maione
terrà un concerto nella Sala Scarlatti con un programma tutto
dedicato a
Napoli, che comprende "Nott' 'e luna da Piedigrotta" (1924) di
Castelnuovo-Tedesco, "Quatre Danses napolitanes" op. 8 (1899) di
Alfano, sei
brani da "Improvvisazioni sopra Canzoni Napoletane" di R. Piana
(2017),
"Napoli, Suite per pianoforte" (1922-25) di Poulenc.
Sempre nella Sala Scarlatti alle ore 18.00, martedì 22 ottobre
la pianista
Paola Volpe, con la violinista Liliana Bernardi e la
partecipazione della
pianista Antonia Vetrone, eseguirà un repertorio interamente
dedicato ad
autori di scuola napoletana, con pagine di Martucci, Gargiulo,
Di Martino,
Calbi, Cece, Cilea e Panariello.
Infine, mercoledì 23 ottobre alle ore 13.00nella Sala Martucci,
il giovane
pianista Miki Lubrano Lavadera chiuderà i lavori interpretando
brani di
Gubitosi, Pilati e Di Martino provenienti dal catalogo della
Biblioteca del
San Pietro a Majella.
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