Capolavori iconici dell'arte
classica, moderna e contemporanea, rivisitati su tela con la
tecnica della visual art, sono in mostra nell'azienda
ospedaliera "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta: l'obiettivo
è potenziare l'umanizzazione delle cure ai pazienti stomizzati.
Si tratta di nove opere del firmamento artistico
internazionale, da Amore e Psiche di Antonio Canova alla Nascita
di Venere di Sandro Botticelli, da Le tre età della donna di
Gustav Klimt a Campbells' Soup Can di Andy Warhol,
provocatoriamente rivisitate, che indossano presìdi per
incontinenza o stomia, inseriti senza alterare le
caratteristiche dell'opera. Una mostra organizzata nell'ambito
dell'adesione alla campagna di sensibilizzazione "Siamo un'opera
d'arte", promossa dalla Fais, la Federazione Associazioni
Incontinenti e Stomizzati.
L'esposizione è stata inaugurata su iniziativa dell'unità
operativa di urologia, diretta da Ferdinando Fusco, con il
coinvolgimento delle unità operative di chirurgia generale e
d'urgenza e chirurgia oncologica (guidate rispettivamente da
Mauro Andreano e Dario Scala) e degli afferenti centri per uro
ed enterostomizzati, dedicati ai pazienti che, a seguito di un
intervento chirurgico per tumore o altre patologie severe, sono
portatori di urostomie (se il problema ha investito l'apparato
urinario), o di enterostomie (se il problema ha interessato
l'intestino).
Presenti all'inaugurazione il direttore generale
dell'ospedale di Caserta Gaetano Gubitosa, una significativa
rappresentanza di medici e infermieri, il presidente della Fais,
Pier Raffaele Spena, che ha illustrato lo spirito e la finalità
della campagna.
Il messaggio, lanciato con il supporto dell'hashtag
#nonvedodifferenze, è netto: "Come un capolavoro d'arte resta
tale anche in presenza di un dispositivo medico, così l'identità
di una persona non viene scalfita dall'uso di una sacca da
stomia, di un catetere o di un pannolone".
"In Italia - sottolinea Ferdinando Fusco - sono 7 milioni le
persone che soffrono di incontinenza urinaria o fecale, mentre
sono 75mila i portatori di stomie. Al nostro ospedale -
evidenzia lo specialista - si rivolge un'ampia platea di
urostomizzati ed enterostomizzati, che include sia i degenti
dimessi post intervento chirurgico sia gli utenti provenienti da
altre strutture. La nostra strategia terapeutica poggia su un
approccio multidisciplinare e olistico. Le équipe mediche e
infermieristiche di Urologia e delle due Chirurgie seguono il
paziente in ogni step: fase preoperatoria, intervento, fase
postoperatoria, successivi controlli periodici. Cerchiamo
costantemente di coniugare l'aspetto sanitario: medicazioni,
sostituzione ciclica dei dispositivi, trattamento di eventuali
complicanze, consigli alimentari, con l'informazione al paziente
e ai familiari, con la formazione ed educazione a gestire
autonomamente lo stoma, con il sostegno emotivo".
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