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In ospedale Caserta capolavori d'arte rivisitati per malati

In ospedale Caserta capolavori d'arte rivisitati per malati

Da Canova a Warhol, 9 opere umanizzano cure pazienti stomizzati

CASERTA, 28 ottobre 2024, 19:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Capolavori iconici dell'arte classica, moderna e contemporanea, rivisitati su tela con la tecnica della visual art, sono in mostra nell'azienda ospedaliera "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta: l'obiettivo è potenziare l'umanizzazione delle cure ai pazienti stomizzati.
    Si tratta di nove opere del firmamento artistico internazionale, da Amore e Psiche di Antonio Canova alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli, da Le tre età della donna di Gustav Klimt a Campbells' Soup Can di Andy Warhol, provocatoriamente rivisitate, che indossano presìdi per incontinenza o stomia, inseriti senza alterare le caratteristiche dell'opera. Una mostra organizzata nell'ambito dell'adesione alla campagna di sensibilizzazione "Siamo un'opera d'arte", promossa dalla Fais, la Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati.
    L'esposizione è stata inaugurata su iniziativa dell'unità operativa di urologia, diretta da Ferdinando Fusco, con il coinvolgimento delle unità operative di chirurgia generale e d'urgenza e chirurgia oncologica (guidate rispettivamente da Mauro Andreano e Dario Scala) e degli afferenti centri per uro ed enterostomizzati, dedicati ai pazienti che, a seguito di un intervento chirurgico per tumore o altre patologie severe, sono portatori di urostomie (se il problema ha investito l'apparato urinario), o di enterostomie (se il problema ha interessato l'intestino).
    Presenti all'inaugurazione il direttore generale dell'ospedale di Caserta Gaetano Gubitosa, una significativa rappresentanza di medici e infermieri, il presidente della Fais, Pier Raffaele Spena, che ha illustrato lo spirito e la finalità della campagna.
    Il messaggio, lanciato con il supporto dell'hashtag #nonvedodifferenze, è netto: "Come un capolavoro d'arte resta tale anche in presenza di un dispositivo medico, così l'identità di una persona non viene scalfita dall'uso di una sacca da stomia, di un catetere o di un pannolone".
    "In Italia - sottolinea Ferdinando Fusco - sono 7 milioni le persone che soffrono di incontinenza urinaria o fecale, mentre sono 75mila i portatori di stomie. Al nostro ospedale - evidenzia lo specialista - si rivolge un'ampia platea di urostomizzati ed enterostomizzati, che include sia i degenti dimessi post intervento chirurgico sia gli utenti provenienti da altre strutture. La nostra strategia terapeutica poggia su un approccio multidisciplinare e olistico. Le équipe mediche e infermieristiche di Urologia e delle due Chirurgie seguono il paziente in ogni step: fase preoperatoria, intervento, fase postoperatoria, successivi controlli periodici. Cerchiamo costantemente di coniugare l'aspetto sanitario: medicazioni, sostituzione ciclica dei dispositivi, trattamento di eventuali complicanze, consigli alimentari, con l'informazione al paziente e ai familiari, con la formazione ed educazione a gestire autonomamente lo stoma, con il sostegno emotivo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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