(di Patrizia Sessa)
Non molla Vincenzo De Luca. Poche
ore dopo la decisione del Governo di impugnare la legge della
Campania sul terzo mandato e di ricorrere alla Corte
Costituzionale, si presenta in una conferenza stampa gremita.
Cita Parmenide, Montale, Ignazio Silone. Alle sue spalle piazza
chiari slogan. E a muso duro attacca il Governo: "Ha paura di me
e degli elettori". Poi, ribadisce: "La mia posizione non cambia
e non cambierà". E dunque lui, alle prossime regionali, si
candiderà eccome.
La decisione del Governo la bolla subito come 'contra
personam'. E chiama in causa il Veneto, il Piemonte, le Marche.
"Perchè le loro leggi non sono state impugnate? In questo Paese
la legge è uguale per tutti tranne che per me? - dice in
conferenza stampa - In Veneto il terzo mandato è in corso, in
Piemonte si va quasi al quarto mandato. Sulle Marche nemmeno si
è intervenuti. E allora? Qui in Campania il Consiglio regionale
con grande responsabilità non ha approvato una legge per De Luca
ma una legge per recepire il secondo mandato in modo da
continuare il lavoro che abbiamo in corso. E' vergognoso come
sia stato calpestato il principio costituzionale della legge
uguale per tutti".
Dietro la decisione del Governo, per De Luca, c'è solo questo:
"Hanno paura". E cita papa Woytila: "Hanno forse paura di De
Luca, degli elettori. Non abbiate paura, aprite il cuore alla
speranza e date la possibilità ai cittadini di decidere da chi
essere governati". Lui, paura, fa capire di non averne. A chi
infatti gli chiede cosa farà se la Consulta dovesse decidere
prima delle elezioni - l'udienza si dovrebbe svolgere tra aprile
e maggio anche se il ricorso ancora non è stato presentato -
spiega che "uno dei tentativi che fa chi ha paura degli elettori
è creare paura e incertezza. Noi ci muoveremo in un contesto di
legalità e pensiamo a lavorare. Punto". Poi ironizza sulla
presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Provo un sentimento
di grande orgoglio per l'attenzione che mi è stata dedicata,
pensate, dal presidente del Consiglio. In questo quadro di
guerre e tormenti si è trovato il tempo per interessarsi della
legge della Campania. E' un motivo di orgoglio, il presidente
che ha familiarità con i potenti del mondo, Trump, Musk...".
E poco importa se nella sua corsa non ci sarà il Pd (anche se
oggi i consiglieri regionali campani del partito c'erano al
completo). Anzi poco importa se il Pd nella sua corsa sarà
contro. Igor Taruffi ha ribadito oggi quello che aveva già detto
il commissario regionale Antonio Misiani: "Non ci possono
essere terzi mandati per chi ricopre incarichi monocratici come
presidente di Regione o sindaci di città italiane. Riteniamo che
anche in Campania sia normale e fisiologico trovare un ricambio"
e "andare oltre l'attuale presidente della regione Campania".
Poi, più conciliante: "Ci auguriamo che tutte le personalità
avvertano la necessità di fare una discussione insieme senza
strappi".
"L'Anci ha sempre avuto come posizione quella di non avere
vincoli sui mandati. È chiaro che noi siamo in uno Stato di
diritto e dobbiamo rispettare l'orientamento costituzionale, ma
penso sia opportuno che la Corte costituzionale si esprima", ha
detto oggi Gaetano Manfredi, presidente dell'associazione dei
comuni e sindaco di Napoli.
De Luca ha fatto di tutto per glissare di fronte alle domande
sul partito della Schlein. E, piuttosto, ha preferito citare
Parmenide: "L'essere è, il non essere non è".
Di citazioni De Luca oggi ne ha fatte tante. Chiamando in
causa Ignazio Silone si è 'infilato' anche tra i cristiani
assurdi che "sono quelli per i quali il Vangelo non è una
scrittura ma una testimonianza di vita". Perchè per l'ex sindaco
sceriffo se "per altri la Campania è solo oggetto di mercato
politico, non sanno nemmeno come si arriva a Napoli, qui non
c'è la concentrazione di potere ma solo di sacrificio e di
mutilazione di vita". Al via, dunque, alla "battaglia per la
libertà e la dignità visto che la Campania non è in vendita",
dice a muso duro. E l'appello "con grande umiltà" lo rivolge su
tutti ai concittadini: "Gli chiederemo di essere protagonisti
del loro futuro".
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