"Con l'approvazione in Consiglio comunale della delibera relativa al riconoscimento del sistema culturale della 'vite a raggiera' quale pratica agricola identitaria del territorio di Solopaca, nel contesto del paesaggio rurale a carattere tradizionale e storico-culturale del Massiccio del Taburno Camposauro, Solopaca è il primo comune in Campania a riconoscere pratiche agricole identitarie e biodiversità viticola autoctona".
Così Clemente Colella,
presidente dell'associazione "Vignaioli di Solopaca", commenta
con soddisfazione l'approvazione nel Consiglio comunale di
Solopaca della delibera che "rappresenta un elemento
importantissimo nelle mani dei viticoltori, un elemento storico
culturale che racconta il territorio attraverso varietà
autoctone, sistema di allevamento e metodi di coltivazione
millenari che costituiscono un unicum insieme alle
caratteristiche pedologiche delle terre di Solopaca".
"In un momento in cui la globalizzazione ha portato sempre di
più verso sistemi omologati annullando le tipicità e preferendo
una agricoltura industriale che in special modo nelle aree
interne ha portato impoverimento e abbandono dei territori,
riscoprire e coltivare la propria identità può diventare risorsa
e non vincolo vessatorio".
"La nostra amministrazione comunale retta dal sindaco
Pompilio Forgione, in collaborazione con l'associazione
Vignaioli - aggiunge il capogruppo della maggioranza in
Consiglio comunale Dante Tammaro, con delega all'Agricoltura -
ha approvato la delibera con cui, in maniera ufficiale, viene
riconosciuta la coltivazione della vite a raggiera come elemento
caratterizzante del paesaggio rurale storico del territorio.
Il
Consiglio ha ritenuto di istituzionalizzare un lavoro, culminato
in una pubblicazione scientifica e che ha visto coinvolti il
Crea-ve di Turi, il Cnr, il Ministero dell'Agricoltura e della
Sovranità Alimentare e Forestale (MASAF) e la Regione Campania".
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