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Al Trianon Viviani 'Vietato ai migliori' di Mario Brancaccio

Al Trianon Viviani 'Vietato ai migliori' di Mario Brancaccio

Fine del 'varietà' e diffusione di teatro di Stato e cinema

NAPOLI, 24 marzo 2025, 12:40

Redazione ANSA

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Sarà il Teatro Trianon Viviani di Napoli a ospitare, sabato 29 marzo, alle 21, lo spettacolo 'Vietato ai migliori', varietà del primo Novecento scritto e diretto da Mario Brancaccio, anche interprete in scena con Patrizia Spinosi, Simona Esposito, Gustavo La Volpe, Fortuna Liguori, Monica di Tatisso, Francesco Viglietti.

Presentato da Parthenope Production e TTR di Tato Russo, l'allestimento mette in scena prose, canzoni, versi, numeri di varietà che vanno dal Primo Novecento agli anni Quaranta e si avvale della scenografia a cura di Clelio Alfinito, i costumi di Annalisa Ciaramella, le musiche di Raffaele Viviani e Karl Valentin eseguite al pianoforte da Eunice Petito.
    In una nota si evidenzia: "Siamo negli anni Trenta-Quaranta, un gruppo di attori, cantanti, cabarettisti provenienti dall'Italia e dalla Germania sono costretti dal Governo italiano a sostare nel sottopalco del teatro in cui dovevano debuttare il loro spettacolo.

Il repertorio cabarettistico e teatrale ha avuto in Europa fino agli anni Quaranta, contrariamente a quanto molti pensano, una sua omogeneità, una sua identità. Le facezie del romano Petrolini, stavano a quelle del napoletano Viviani come a quelle del tedesco Valentin".
    Dopo la Seconda Guerra si è assistito al lento declino di questa identità e le forme tradizionali locali unite da uno stesso "sentire" culturale sono state soppiantate da nuovi modelli stereotipati provenienti d'oltreoceano e veicolati attraverso il cinema, la televisione e la pubblicità. Il numero dei "rimandati" all'esibizione cresce di giorno in giorno, si crea intanto un'attesa e una incredulità sulla loro condizione.
    Nel frattempo continuano a provare i loro numeri nella speranza che il direttore del teatro dia inizio alla loro "risalita".
    Dopo qualche tempo, in cui periodicamente spiano che cosa si rappresenti sul palcoscenico al loro posto, vengono a conoscenza che il Governo non gradisce rappresentazioni mirate al divertimento ed al piacere del cosiddetto "popolino", ma vuole propagandare una forma di spettacolo più alta che rappresenti il riscatto e la grandezza dello stato. Nasce, malgrado loro, un Teatro di Stato che, con l'avvicinarsi della Seconda Guerra, chiude definitivamente la parabola del Varietà europeo del Primo Novecento. Nel dopoguerra nascerà al suo posto l'Avanspettacolo.
    I personaggi del sottopalco sono quelli della tradizione partenopea, come Raffaele Viviani, Rosalia Maggio e del cabaret tedesco di Karl Valentin e Lisa Karlstadt, le musiche e le canzoni sono riferite al varietà italiano e tedesco di quel tempo.
   

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