Rafforzare la sinergia tra
associazionismo e istituzioni per costruire per i pazienti
diabetici percorsi assistenziali strutturati secondo principi di
prossimità, innovazione, digitalizzazione, ricerca, competenze
professionali e sostenibilità anche alla luce delle risorse del
Pnrr. E' questo lo scopo del convegno 'Napoli e Pnrr: le
opportunità per i pazienti diabetici delle regioni del Sud',
promosso dal Coordinamento dell'associazione dei pazienti
campani, che oggi e domani vede insieme rappresentati della
sanità della Campania e di altre regioni del Mezzogiorno. In
Campania sono 410 mila i pazienti diabetici, regione che
registra anche il più alto tasso di obesità infantile. ''Nella
nostra regione la priorità nell'utilizzo delle risorse del Pnrr
in ambito sanitario deve essere la creazione di Case di comunità
- ha affermato Fabiana Anastasio, presidente del Coordinamento -
luoghi necessari anche per intercettare persone che hanno
bisogno di un'attenta prevenzione. Le Società scientifiche hanno
dato linee guida che descrivono in modo preciso e minuzioso i
percorsi che se dettagliatamente impiegati possono darci salute,
percorsi che in Campania - ha aggiunto - sono ancora a macchia
di leopardo perché esistono Centri antidiabete (Cad) strutturati
secondo queste norme ed altri no. Come pazienti chiediamo solo
che i percorsi siano attuati''. E proprio rispetto a questo
tema, la Regione Campania ha rivisitato il fabbisogno dei Cad
sul territorio. ''Siamo passati negli anni da un Cad ogni
150mila persone, poi 100mila e ora abbiamo effettuato una
valutazione d'incidenza per cui avremo un Cad ogni 4mila
abitanti - ha riferito Antonio Postiglione, direttore generale
per la Tutela della salute ed il coordinamento del sistema
sanitario regionale campano - e dunque avremo 95 Cad sull'intero
territorio regionale di cui molti di natura pubblica e dove non
arriviamo con il pubblico abbiamo integrato con il privato
convenzionato. L'obiettivo è riuscire a dare una risposta sempre
più incisiva ai pazienti diabetici che necessitano di assistenza
di prossimità senza la necessità di recarsi nei pronto soccorso
dove si registra una percentuale troppo alta di codici bianchi e
verdi''. Cad e Case di comunità dunque per garantire ai pazienti
diabetici la giusta e indispensabile assistenza sanitaria di
prossimità viste anche le gravi complicanze in cui i malati
possono andare incontro se la patologia non è costantemente
monitorata e curata. ''Il Pnrr è un'importante opportunità
grazie alla quale possiamo integrare quanto fatto nel piano
nazionale e regionale del diabete all'interno delle Case di
comunità - ha sottolineato Pietro Buono, Direzione generale per
la Tutela e il coordinamento del Ssr Regione Campania - e
particolare attenzione deve essere posta rispetto all'impiego
delle tecnologie per la cura e il monitoraggio del diabete''.
Diversi i contributi che hanno evidenziato l'importanza delle
risorse del Pnrr per ''riequilibrare e provare ad eliminare il
divario tra Nord e Sud'' e per garantire ''una sanità equa e
uguale in tutte le regioni''. ''E' molto importante - ha
concluso Ugo Trama, direttore delle Politiche del farmaco
regionale - parlare e confrontarsi con le associazioni che sono
finalmente al fianco delle regioni per offrire un contributo
operativo di intervento sul diabete che è una patologia che
coinvolge molto anche i servizi farmaceutici per l'approccio
alle cure farmacologiche, all'uso dei dispositivi e delle
tecnologie e su questo fronte la Regione Campania sta cercando
di dare un grande contributo''.
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