Circa un milione di persone in
Campania (un cittadino su 6) è colpito da dolore cronico lieve e
moderato (non oncologico) a fronte dei circa 13 milioni di
pazienti stimati in Italia. La maggioranza di essi è trattato in
maniera inappropriata con farmaci (come i Fans) che possono
avere gravi effetti collaterali nell'uso a lungo termine con
conseguenze sull'apparato gastrointestinale, emorragiche,
renali, epatiche. Numeri che hanno un notevole impatto sulla
vita di relazione e lavorativa con costi indiretti per circa 2
miliardi di euro stimati in Campania. Dolore cronico,
appropriatezza prescrittiva e corretta informazione: questo il
tema di cui si è discusso a Napoli in un tavolo di confronto
scientifico organizzato da Motore Sanità con il contributo non
condizionante di Angelini Pharma - tra accademici, farmacologi,
specialisti, medici di medicina generale e rappresentanti delle
istituzioni. Parliamo delle cefalee, affezioni articolari
dell'anziano, artrosi di ginocchio, anca e spalla, discopatie e
stenosi midollari a carico della colonna, delle fibromialgie e
di tante altre afflizioni,
"L'OMS ha - ha sottolineato Claudio Zanon direttore scientifico
di Motore Sanità - ha definito una scala di valutazione
dell'analgesia con precise raccomandazioni sui trattamenti
farmacologici disponibili, dal paracetamolo agli oppiodi deboli
e fino ai farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans).
"L'inappropriatezza prescrittiva in questo campo - ha aggiunto
Pasquale Buonanno professore di anestesia, algologo presso il
centro antidolore del policlinico Federico II, area diretta da
Giuseppe Servillo - è un rischio reale, non c'è la dovuta
attenzione agli effetti collaterali dei farmaci più utilizzati
spesso in modo inappropriato come i Fans. Altre molecole
analgesiche, anche da banco, come il paracetamolo, restano la
prima linea per il trattamento del dolore neuropatico e di altre
affezioni algiche, da sole o in combinazione con altre strategie
di intervento".
"La storia clinica del paziente, le comorbilità, l'assunzione di
altri farmaci e anche integratori, le interazioni tra farmaci,
l'anamnesi recente e remota, la complessità del paziente
soprattutto anziano e fragile - ha detto Amelia Filippelli,
docente ordinario direttore della Scuola di specializzazione in
Farmacologia e Tossicologia clinica, dell'Università di Salerno
- sono fondamentali per valutare l'impatto nell'assunzione di
una terapia per pazienti cronici. E' fondamentale la
condivisione delle informazioni del paziente con i medici di
medicina generale". Secondo Mariano Fusco, direttore del
dipartimento farmaceutica della Asl Napoli 2 nord, per
raggiungere l'appropriatezza prescrittiva occorre anche
un'appropriatezza organizzativa: "La nostra Asl affianca i
medici per formare e informare con feed-back puntuali capaci di
correggere il tiro rispetto alle linee guida tracciate in questo
come in altri settori della pratica clinica quotidiana. Da un
nostro monitoraggio nel 2023 - ha spiegato Fusco - sappiamo che
delle 50 mila confezioni di FANS prescritte in 9 casi su 10 si è
trattato di prescrizioni inappropriate fatte al di fuori delle
regole di rimborsabilità definite dal servizio sanitario
nazionale. Se poi consideriamo che complessivamente sono state
erogate 500 mila confezioni con una prevalenza di acquisto
diretto spesso in automedicazione del paziente senza consultare
un medico Il dato dell'inappropriatezza risulterebbe ancora più
elevato".
"La presa in carico del paziente affetto da dolore cronico - ha
poi sottolineato Luigi Sparano segretario della Fimmg di Napoli
principale sindacato di categoria - deve avere come principale
riferimento il medico di medicina generale, fulcro del team
multidisciplinare di cura anche nell'ambito delle articolazioni
aggregative dei gruppo di medici attivi in ciascun quartiere
(Aft)". Formazione dei medici di famiglia per gestire al meglio
i pazienti affetti da dolore cronico lieve o moderato, su
cruscotti digitali per migliorare la gestione assistenziale,
(fascicolo sanitario elettronico, piattaforme e interfacce tra i
camici bianchi del territorio e gli specialisti), definizione in
rete dei percorsi di cura, condivisione dei dati anamnestici del
paziente per una migliore governance prescrittiva e clinica i
fattori chiave su cui puntare secondo Vincenzo Schiavo,
dirigente Fimmg. Il riferimento è alla piattaforma informatica
fornita da NetMedica Italia di cui ha parlato Rino Moraglia,
direttore strategico dell'azienda. "Il ruolo del Medico di
Medicina Generale è centrale nel processo di digitalizzazione
sanitaria e della relazione medico-paziente. I servizi digitali
sono un cruciale supporto dei nuovi modelli organizzativi
territoriali e dell'appropriatezza di cura del dolore cronico".
"Organizzazione, monitoraggio, consapevolezza e iniziativa sono
i concetti intorno ai quali ruota lo sviluppo della Digital
Health Strategy della Medicina Generale - ha aggiunto Corrado
Calamaro segretario amministrativo della Fimmg di Napoli che ha
puntato il dito sulle fake news che circolano sul web e che
fuorviano il paziente. Piena collaborazione infine, per un nuovo
patto per l'appropriatezza tra medici e farmacista, è giunta da
Riccardo Iorio presidente di Federfarma Napoli. Così dalle
istituzioni intervenute con Valeria Ciarambino, vicepresidente
del Consiglio regionale della Campania e la consigliera Roberta
Gaeta parte attiva di provvedimenti amministrativi che possano
servire a disciplinare ancora meglio il rapporto tra
prescrittori e Servizio sanitario regionale"
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