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In evidenza
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In collaborazione con Parco Nazionale del Vesuvio
Un turismo sostenibile
che passa attraverso la riqualificazione delle due porte
d'accesso al Cratere e il miglioramento dei servizi di
accoglienza. E poi, l'incremento degli 'occhi elettronici'
contro sversamenti illeciti, la valorizzazione dei prodotti
d'eccellenza. Così l'Ente Parco Nazionale del Vesuvio si prepara
a festeggiare i 30 anni dalla nascita, compleanno che cade il 5
giugno mentre il presidente, Raffaele De Luca, tira le somme e
traccia progetti per il futuro. Il 2024 si è chiuso con un
bilancio positivo: 617.524 visitatori e una serie di iniziative
che ne hanno migliorato l'ospitalità.
"Uno dei problemi che ho dovuto affrontare all'inizio del mio
mandato è stato quello della bigliettazione sul Cratere: abbiamo
la prima strada di accesso al Cratere, quella di Ercolano, che
riceve circa 3mila turisti al giorno: registriamo sold out
giornaliero per quasi tutto l'anno" dice De Luca "Al Cratere in
poco tempo abbiamo messo in campo una struttura per il
funzionamento dei tornelli, istituendo il codice QRcode col
quale il turista che arriva sul posto, può collegarsi e fare il
biglietto on line. Poi abbiamo lavorato per rendere i servizi di
accoglienza ai turisti perché non vi erano i bagni che oggi
vengono puliti due volte al giorno".
Ma il progetto 'strategico' è quello che prevede la
riqualificazione dell'area parcheggio a quota mille di Ercolano
e la strada Matrone, la seconda porta di accesso al Cratere.
"Questo progetto, fornito già di tutti i pareri della
Soprintendenza, dell'Autorità di bacino andrà in gara a breve e,
oltre a prevederne la riqualificazione, punta a un turismo più
sostenibile: la strada Matrone sarà la vera green way del Parco
Nazionale del Vesuvio per un turista che vuole restare e
visitare la natura: vi si potrà accedere con navette o bici
elettriche dell'Ente" Nel pieno della stagione primaverile,
complici le festività di Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1
maggio, si è già al lavoro per migliorare la fruibilità. "Come
ogni anno, abbiamo in corso la manutenzione della rete
sentieristica che per noi è strategica". E poi la prevenzione
degli illeciti: la lotta all'abusivismo edilizio (c'è un
protocollo d'intesa sulle demolizioni con le Procure di Torre
Annunziata, Nola, Napoli e Corte d'Appello) e agli sversamenti
di rifiuti e incendi boschivi (siglata una convenzione con
l'Università di Salerno e la Federico II di Napoli) "attraverso
il sistema di sensori e telecamere riusciamo a misurare la
temperatura del suolo e capire quali zone sono più soggette a
rischio incendio". A seguito degli incendi del 2017 "abbiamo
avuto due finanziamenti importanti dal Ministero dell'Ambiente"
spiega De Luca "Siamo partiti con la rinaturalizzazione di 500
ettari nell'ambito della perimetrazione del Parco con piante
autoctone (lecci, frassino, corbezzoli). Con una convenzione con
il Dipartimento di Agraria della Federico II abbiamo stabilito
le modalità per la messa a dimora che rinaturalizzano gran parte
delle aree devastate dagli incendi".
I due pilastri fondamentali per creare economia sostenibile?
Agricoltura e turismo, non ha dubbi De Luca "Noi puntiamo molto
sull'agricoltura perché tutela dell'agricoltura è anche tutela
della biodiversità: abbiamo vini famosi in tutto il mondo, il
pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop, adesso stiamo lavorando
per l'ottenimento dell'Igp all'albicocca vesuviana". In questi
giorni è nato il Comitato promotore di cui il Parco è attore
protagonista. Il desiderio è giungere al traguardo. (ANSA)
In collaborazione con Parco Nazionale del Vesuvio
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